16 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Perturbazione “Olivia”

Ferrero e Cavallera (FI): «Fondi subito e riclassificazione della tipologia d’emergenza»

«Si tratta certamente di un intervento atmosferico che ha prodotto danni in una fascia di territorio circoscritto ma che non per questo può essere sottovalutato»

I Comuni di San Maurizio, Leinì, San Francesco al Campo, Caselle e Settimo non devono rimanere da soli a fare i conti con i danni del passaggio della perturbazione «Olivia» che li ha colpiti nella giornata di sabato. Questa la richiesta formulata dai consiglieri regionali di Forza Italia Caterina Ferrero e Ugo Cavallera.

«Si tratta certamente – hanno affermato i due esponenti azzurri – di un intervento atmosferico che ha prodotto danni in una fascia di territorio circoscritto ma che non per questo può essere sottovalutato; soprattutto vista la mole di danni che ha arrecato. La Regione, forse con troppa fretta, ha classificato l’evento sotto la categoria B, quindi ad interesse esclusivamente regionale, noi chiediamo un supplemento di valutazione per comprendere fino in fondo se si possano percorrere strade diverse».

«Bisogna tenere presente – ricorda il consigliere regionale Caterina Ferrero – che nella valutazione delle calamità naturali non esiste solo una questione di estensione dei fenomeni ma anche una valutazione circa la loro intensità. Personalmente, abitando nella zona in cui si è abbattuto l’uragano, ho vissuto da vicino sia gli eventi alluvionali del 1994, sia quelli dello scorso sabato. Non ho registrato alcuna differenza. La collocazione di questo evento nella categoria C permetterebbe da un lato di accedere non solo a risorse regionali ma anche nazionali, situazione che, viste le difficoltà di bilancio del nostro Ente, risulterebbe indispensabile, e dall’altro lato consentirebbe di accedere anche alle ordinanze legate alla recente alluvione della Val Pellice e quindi a importanti deroghe legislative».

In questo modo, rivedendo la classificazione, si potrebbe per esempio derogare ad alcune normative nazionali, come la legge Merloni, permettendo ad esempio procedure molto più veloci per la messa in sicurezza di fiumi e argini. «Dove sono stati adottati degli interventi idraulici nel passato mandato amministrativo – conclude Ferrero – non abbiamo più registrato emergenze. Bisogna quindi continuare in questo lavoro di arginatura in modo che nel tempo, in caso di calamità, si limitino o annullino sempre meglio gli eventuali danni».

Il consigliere regionale Ugo Cavallera aggiunge: «E’ fondamentale che la Giunta monetizzi già durante questa sessione di assestamento di bilancio quante risorse vuole mettere sul piatto per questa emergenze. Negli anni con la classificazione B e il passaggio di competenze dallo Stato alle Regioni abbiamo assistito a stanziamenti sempre più ridotti per le emergenze afferenti a questa tipologia. La messa in campo di una diversa classificazione del danno sarebbe indispensabile per offrire un aiuto coerente ai danni subiti da questi comuni del torinese».