19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Processo Eternit

Amianto: Schmidheiny offre indennizzo a vittime

La somma complessiva dipenderà dal numero delle adesioni, ma la previsione è di un esborso di alcune decine di milioni di euro

Il magnate svizzero Stephan Schmidheiny ha offerto un indennizzo agli ex operai della Eternit, o ai loro eredi, che si sono ammalati a causa dell'esposizione alle polveri di amianto. La somma complessiva dipenderà dal numero delle adesioni, ma «la previsione è di un esborso di alcune decine di milioni di euro». L'offerta è stata fatta attraverso la società Becon A.g. che fa capo a Schmidheiny ed è stata resa nota dall'avvocato che assiste il magnate elvetico, Astolfo di Amato. «Si tratta di un'offerta di solidarietà - precisa l'avvocato - slegata dalle vicende processuali del caso Eternit».

La procura di Torino con Raffaele Guariniello ha infatti chiesto il 10 ottobre scorso il rinvio a giudizio con l'accusa di disastro doloso e omissione volontaria di cautele antinfortunistiche per i vertici della multinazionale Eternit Stephan Schmidheiny e Jean Louis Marie Ghislain De Cartier De Marchienne, 87enne, barone belga. Nei 200 faldoni della procura si parla di oltre 2.800 vittime di mesoteliomia, asbestosi e tumori polmonari, contratti dopo aver respirato amianto: ex operai degli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato, Cavagnolo in Piemonte, Bagnoli in Campania e Rubiera in Emilia Romagna, ma anche abitanti vicino agli stabilimenti.

L'offerta del magnate elvetico riguarda coloro che hanno lavorato negli stabilimenti Eternit italiani dal 1 gennaio 1973 al 4 giugno 1986, o i loro eredi. «La Becon A.G., società facente capo a Stephan Schmidheiny, offre un indennizzo agli ex lavoratori, o agli eredi di questi ultimi, che hanno lavorato negli stabilimenti Eternit italiani, contraendo malattie derivanti dalla esposizione alle polveri di amianto», si legge nella nota dello studio legale, che spiega: «L'offerta riguarda coloro che hanno lavorato dal 1 gennaio 1973 al 4 giugno 1986 e, cioè, dal momento in cui il Gruppo svizzero ha iniziato ad avere un ruolo di riferimento nelle società italiane sino alla dichiarazione di fallimento di queste ultime». Si tratta di una «offerta aperta», alla quale quindi ciascun interessato potrà decidere, a titolo individuale, di aderire o no. La società chiede anche la collaborazione delle associazioni delle vittime dell'amianto: «Becon A.G. chiede, per la gestione della procedura di liquidazione degli indennizzi, la collaborazione della Associazione famigliari vittime amianto di Casale Monferrato ed auspica che detta Associazione voglia dare la sua disponibilità ad assistere coloro che aderiranno, ferma restando la piena libertà della Associazione di assistere anche coloro che non intendano accettare l'offerta».

La somma complessiva, che sarà effettivamente erogata, «dipenderà dal numero delle adesioni», ma «la previsione è di un esborso di alcune decine di milioni di euro». L'offerta, chiarisce infine lo studio legale, non ha però a che fare con le vicende processuali del caso Eternit, è «un'offerta di solidarietà», e anzi la società di Schmidheiny, «contesta l'esistenza di qualsiasi responsabilità»: «L'offerta di Becon A.G., la quale contesta decisamente l'esistenza di qualsivoglia responsabilità in capo alle Società svizzere del Gruppo Eternit ed ai loro managers per le malattie da esposizione all'amianto che si sono manifestate, vuole essere espressione di un sentimento di solidarietà verso le vittime dell'amianto, in linea con lo spirito filantropico e la sensibilità sociale di Stephan Schmidheiny».

Fonte: Apcom