20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Altri procedimenti in Francia, Belgio, Svizzera e Germania

Eternit, processo simbolo in Europa

Mille persone alla prima udienza provenienti da tutta l'Europa. Oltre 3mila le parti civili

TORINO - I primi ad arrivare a Palazzo di Giustizia di Torino oggi sono stati i francesi, con i caschi bianchi antinfortuni. Poi gli svizzeri, i belgi, gli inglesi, a testimonianza che questo è «il più grande processo in Europa» per una causa ambientale. Sono quasi tremila le vittime dell'Eternit, tra familiari, eredi o persone che si sono ammalate per gli effetti della lavorazione e della diffusione dell'amianto negli stabilimenti di Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo (Torino), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli).

LA «MULTINAZIONALE DELLE VITTIME» - Ma sono state aperte inchieste e sono in corso processi anche in Francia, Belgio, Svizzera e Germania. Il processo si è svolto in un clima da evento epocale. Appese ai cancelli del Palagiustizia, le foto con i volti oscurati di alcune vittime svizzere. In corteo, i francesi della Borgogna che sollevavano lapidi di cartone nero, con i nomi e le date delle morti dei loro cari. Striscioni e urla anche dal corteo della Cgil, presente anche una delegazione della Thyssenkrupp. Tutti insieme, formavano quella che è stata soprannominata la «multinazionale delle vittime». Il processo con 150 tra avvocati e collaboratori, 120 giornalisti di cui molti stranieri. Non si contavano i membri delle associazioni. Assenti, come da previsioni, i due imputati, il miliardario svizzero convertito all'ecologismo Stephen Schmideiny e il barone belga Jean Marie De Cartier. Sono accusati di disastro doloso e rimozione volontaria di cautele.

2.200 PARTI CIVILI - La lunga giornata è stata scandita dalle parole del cancelliere, che leggeva l'elenco delle persone che si sono costituite parti civili, oltre 2200 ma potrebbe raggiungere le tremila. «Colpisce che certi processi si facciano in Italia e non in altri paesi d'Europa - ha commentato il procuratore Raffaele Guariniello, che ha condotto le indagini - l'Europa dovrebbe essere unita». Astolfo di Amato, legale dell'imputato Stephen Schmideiny, ha confermato che entro i primi giorni di tutte le persone che hanno patteggiato (sono 700) riceveranno il denaro del risarcimento. Cinquecento di esse hanno già percepito la somma dovuta. Il termine ultimo delle trattative è stato recentemente posticipato al 30 settembre 2010.

Il processo è stato aggiornato al 25 gennaio. E' improbabile, come ha spiegato il suo legale, che si presenti il barone de Cartier, che, tramite un comunicato stampa, respinge le accuse e fa sapere di essere «sinceramente dispiaciuto per le vittime». Potrebbe invece comparire in aula Schmideiny.