20 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Giustizia | Processo Eternit

Casale Monferrato dice sì all'indennizo Schmidheiny

In nottata un consiglio comunale fiume, le proteste dei cittadini. Il 13 febbraio è attesa a Torino la sentenza del processo Eternit. Demezzi: Siamo i primi a volere la Giustizia

TORINO - E' stata una lunga notte per il consiglio comunale di Casale Monferrato (Alessandria). Al termine di una seduta fiume, sospesa talvolta per le proteste dei cittadini, è arrivato l'ok alla transazione proposta dal miliardario dell'Eternit Stephan Schmidheiny, che ha offerto al Comune alessandrino un indennizzo di 18 milioni e 300 mila euro in cambio del ritiro della costituzione a parte civile nel processo di Torino e alla rinuncia ad intraprendere, in futuro, altre azioni legali contro la multinazionale dell'amianto.

Demezzi: Siamo i primi a volere la Giustizia - Alla fine con 19 voti favorevoli il consiglio comunale ha approvato un atto di indirizzo che da' mandato alla giunta di accettare il risarcimento per le vittime dell'amianto.
Ieri il sindaco di Casale, Giorgio Demezzi, aveva pubblicato sull'homepage del sito del comune un lungo messaggio in cui spiegava alla cittadinanza le ragioni dell'accordo.
«Accettare la transazione non vuol dire far saltare il processo o perdonare. Siamo i primi a volere giustizia» ha scritto Demezzi. Il sindaco ha spiegato che l'accordo non e'un modo per archiviare il passato, ma per pensare «ad un futuro diverso». Il denaro verrà investito «in ricerca, nel sostegno alle famiglie e nell'attività di bonifica» ha promesso il primo cittadino di Casale.
Il 13 febbraio è attesa a Torino la sentenza del processo Eternit.