19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Impresa & Territorio

Progetto «Trasferimento d’impresa», per la continuità produttiva delle aziende piemontesi

La Regione Piemonte e le Camere di commercio piemontesi sono impegnate a promuovere specifici strumenti a sostegno del trasferimento d’impresa extra famiglia per agevolare la continuità produttiva di centinaia di imprese che rischiano di cessare la propria attività per l’assenza di possibili eredi o per le difficoltà incontrate nel passaggio di consegne

TORINO - Nell’ambito delle azioni per lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo piemontese, la Regione Piemonte e le Camere di commercio piemontesi sono impegnate a promuovere specifici strumenti a sostegno del trasferimento d’impresa extra famiglia per agevolare la continuità produttiva di centinaia di imprese che rischiano di cessare la propria attività per l’assenza di possibili eredi o per le difficoltà incontrate nel passaggio di consegne.
In particolare l’allegato «C» dell’art. 42 della legge regionale 34/2008 «servizi di accompagnamento e assistenza tecnica finalizzata al trasferimento d’impresa extra famiglia» prevede adeguate misure di sostegno per favorire questo passaggio e promuovere un sistema integrato di servizi di accompagnamento e assistenza tecnica specialistici in grado di garantire lo sviluppo e la continuità di quelle imprese destinate alla chiusura per mancanza di eredi «naturali» interessati. L’allegato «C» costituisce una novità: la Regione Piemonte è tra le prime regioni ad attuare le indicazioni della Commissione europea del 25.06.2008 «Small Business Act» che invitano a sostenere le imprese a rischio di continuità per mancanza di eredi naturali.
Tali servizi, affidati a seguito di Avviso pubblico a un’Associazione temporanea di scopo rappresentata da Confcommercio Piemonte e che coinvolge sei associazioni datoriali (Apid Imprenditorialità donna, CasArtigiani Torino, Cna Piemonte, Confartigianato Imprese Piemonte, Confcommercio, Confesercenti regionale del Piemonte), possono essere determinanti per consentire all’imprenditore acquirente di districarsi tra le complicazioni legislative, burocratiche, fiscali, finanziarie e per tutta l’attività di preparazione alla cessione.

«Il nostro obiettivo all’interno di questo progetto è quello di riuscire a garantire la continuità di imprese dove non ci sono eredi naturali (figli, familiari o anche dipendenti) e nel contempo dare un’opportunità alle generazioni emergenti, che vogliono subentrare in tempo, quando cioè l’azienda è ancora attiva e l’imprenditore è ancora disposto a essere affiancato da nuove leve a cui trasmettere l’esperienza accumulata in tanti anni di lavoro. Agevolare il processo di trasferimento d'impresa può ridurre la perdita di professionalità, di posti di lavoro e di competenze, garantendo una continuità alle imprese esistenti e una soddisfacente start-up agli aspiranti imprenditori» ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte.

«Il trasferimento d’impresa è un tema rilevante a livello europeo e italiano. Nella comunicazione di giugno 2008, relativa allo small business act per l’Europa, la commissione ha sollecitato gli stati membri a semplificare e sostenere le condizioni per la successione delle imprese. Si stima infatti che nei prossimi dieci anni, a livello europeo, circa un terzo delle imprese cambieranno proprietà, ovvero ci saranno in media circa 610.000 trasferimenti di PMI all’anno, di cui 300.000 PMI con dipendenti, per un totale di 2,1 milioni di posti di lavoro. Guardando all'Italia, da una valutazione del Ministero per lo sviluppo economico, il problema della trasmissione d’impresa vede un coinvolgimento di 6 imprese su 10 e di queste si stima che almeno i 2/3 si troveranno in una situazione a rischio di chiusura, all’incirca il 30% delle imprese italiane. La misura che presentiamo oggi risponde proprio a questa esigenza. Una criticità per dimensione del fenomeno che rischia di avere un impatto economico rilevante e che non può essere scaricato solo alla singola impresa o ai suoi titolari, ma riguarda tutto il territorio piemontese» ha dichiarato Claudia Porchietto, Assessore al Lavoro e Formazione Professionale Regione Piemonte.

Da parte sua, Maria Luisa Coppa in rappresentanza delle organizzazioni riunite nell’ATS, ha ricordato che «le sei Associazioni Datoriali, attraverso una rete composta da quasi 70 sportelli operanti in tutte le otto province piemontesi, assicurano quotidianamente un servizio specialistico a favore dei soggetti che intendono rilevare un’attività esistente anziché avviare una nuova impresa, puntando a valorizzare il patrimonio di esperienza, di conoscenza e relazioni posseduto dall’imprenditore cedente. Riteniamo che il coinvolgimento diretto delle nostre associazioni possa garantire un valore aggiunto in termini di minor impatto degli adempimenti legislativi e burocratici che devono essere affrontati nella difficile fase di start up da parte di un neo imprenditore».

LA BACHECA VIRTUALE DELLE CAMERE DI COMMERCIO DEL PIEMONTE
Aprire un'azienda ex-novo non è l'unica possibilità a disposizione degli aspiranti imprenditori che vogliono iniziare una propria attività. Sono infatti sempre più numerose le imprese che ogni anno chiudono perché i proprietari non riescono a trovare possibili continuatori in grado di rilevare l'azienda e proseguire il progetto imprenditoriale dei fondatori. Le Camere di commercio piemontesi forniranno il loro supporto accogliendo gli aspiranti imprenditori e assistendoli, con l’ausilio della bacheca virtuale «Incontrerete» (realizzata da Infocamere) che raccoglie le richieste di cessione d’impresa. Sulla bacheca on line, gli utenti registrati potranno inserire i propri «annunci» circa la cessione di un’attività o la disponibilità ad acquistarne una. Trasmettere un’impresa significa, infatti, affrontare questioni legate agli assetti societari presenti e futuri, agli aspetti finanziari, amministrativi, organizzativi.

LE ASSOCIAZIONI DATORIALII
Le associazioni datoriali hanno attivato sportelli su tutte le otto province piemontesi per la prestazione di servizi di accompagnamento e assistenza tecnica specialistici agli imprenditori interessati ad acquisire un’attività economica preesistente da soggetti individuati al di fuori della famiglia. In questo quadro, le associazioni di categoria diventano parte attiva nell’incontro tra domanda e offerta, assistendo le parti sotto vari punti di vista:

• promozione sul tema del trasferimento d’impresa,
• accoglienza e informazioni preliminari,
• consulenza economico-patrimoniale per la valutazione dell’impresa che si rileva e determinazione dell’avviamento,
• consulenza societaria per l’individuazione della formula giuridica più idonea,
• consulenza organizzativa in fase di avviamento e affiancamento tecnico successivo (anche in fase di rilancio e riposizionamento),
• consulenza finanziaria per il reperimento delle forme di finanziamento,
• consulenza legale e contabile.

CHI PUÒ BENEFICIARNE?
Imprese individuali, società di persone e società di capitali interessate che abbiano acquisito l’azienda a partire dal primo gennaio dell’anno precedente la data di presentazione della domanda.

QUALI SONO I REQUISITI NECESSARI?
Le imprese richiedenti devono essere a conduzione o prevalente partecipazione di giovani, donne, disoccupati adulti, lavoratori provenienti da aziende in crisi o essere soggetti che intendono autoimpiegarsi.

QUALI SONO GLI AMBITI PRIORITARI?
Gli interventi a favore delle imprese a conduzione o prevalente partecipazione femminile e gli interventi a favore delle imprese costituite da imprenditori con 20 anni di differenza rispetto agli imprenditori cedenti.

QUALI I CONTRIBUTI?
Contributo a fondo perduto per le imprese con ambito prioritario: 50% della spesa riconosciuta ammissibile. Importo minimo del contributo 1.000 euro, importo massimo 15.000 euro.

Per maggiori informazioni:
www.regione.piemonte.it/lavoro/imprendi/imprendi/assistenza.htm