28 marzo 2024
Aggiornato 20:30
Beni culturali

In attesa del restyling, il nuovo direttore del Museo Egizio di Torino si presenta

Il primo aprile 2015 è previsto il debutto con uno spazio espositivo avveniristico di 9mila metri quadrati. Christian Greco promette di aprire l'istituzione a tutti: «Sarà aperto al mondo, con la ricerca al primo posto. Non voglio che sia una gigantesca teca di preziosi reperti, che pure abbiamo l'onore di ospitare, ma un luogo che dialoga con il pubblico»

TORINO – Il nuovo direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco promette di aprire l'istituzione a tutti: «Sarà un museo aperto al mondo, con la ricerca al primo posto. Non voglio che il museo sia una gigantesca teca di preziosi reperti, che pure abbiamo l'onore di ospitare, ma un museo che dialoga con il pubblico».

Greco, 38 anni, 17 passati all'estero è un egittologo dell'Università di Leiden, in Olanda, dove ha curato al Museo delle Antichità, una delle collezioni egizie più importanti d'Europa. Il neo direttore di Torino dovrà traghettare verso Expo 2015 il secondo museo egizio dopo quello del Cairo. La struttura è interessata da un'imponente opera di ristrutturazione ma nonostante sia un cantiere, macina continui record di visitatori.

I primi obiettivi di Greco sono chiari: «Voglio fare un viaggio al Cairo già a maggio, per parlare con i colleghi e dire loro che siamo a disposizione per qualsiasi collaborazione. In Egitto andremo con una collaborazione su uno scavo consolidato del 1975 di cui sono condirettore».

Alla necropoli di Sakkara si crea un asse europeo tra la seconda e la quinta collezione al mondo. In cantiere c'è anche un progetto con i Musei Vaticani: «Si tratta di applicare delle indagini scientifiche per immagini, tramite una campionatura mirata, che in genere viene applicata ai grandi dipinti del Rinascimento, ai sarcofagi».

Il primo aprile 2015 è previsto un nuovo debutto con uno spazio espositivo avveniristico di 9mila metri quadrati.