25 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Terra e gusto

I° Mercato della terra e della biodiversità

Tra zafferano, peperoni e fagioli, 80 presidi Slow Food e produttori bio in mostra nel week-end. Tra gli altri ambiti tematici, spazio per il bestiame con allevatori locali, ed enoteca all'interno del Museo Civico Nossi Rais.

SAN GIORGIO – Trasmettere, sviluppare ed esportare la biodiversità è uno delle tematiche principe del progetto «Tre terre canavesane», che riunisce San Giorgio Canavese, Castellamonte ed Agliè e si propone di promuovere il territorio e le sue tradizioni sull'onda di Expo 2015. Si parte questo fine settimana, da San Giorgio, con il 1° Mercato della terra e della biodiversità, la location è appropriata per dare impulso alla riscoperta di origini e tradizioni, sulla scia di prodotti unici, per produzione, aspetto, sapore. Qui è nata, e recentemente è tornata a splendere, la coltura della piattella di Cortereggio, entrata di diritto tra i presidi di Slow Food. E proprio questi ultimi saranno tra i protagonisti del week-end, che porterà in paese 80 tra presidi e produttori bio.

Sabato 8 e domenica 9 maggio realtà di tutta Italia animeranno una mostra-mercato che sarà anche momento d'incontro e dialogo tra chi della biodiversità sta facendo uno stile di vita ed un business, due parole che qualche volte possono pure andare d'accordo. Dallo zafferano di Sardegna alla toma di pecora brigasca della liguria, all'aceto balsamico tradizionale di Modena ai prodotti tipici dell'Umbria ce n'è per tutti i gusti, compresi i puristi della piemontesità, che troveranno pane per i loro denti con i peperoni di Carmagnola; il nocciolino di Chivanno, gli asparagi di Santena, la tinca di Ceresole.

Tante le aree tematiche, «Slow Beans» esalterà le produzioni di legumi, e qui si apre spontanea la parentesi di definizione della piattella tratta dalla «bibbia» di Slow Food: «se la ricordano bene gli anziani di Cortereggio, il piccolo borgo del canavese fondato dai Romani vicino al torrente Orco: nei terreni profondi e ricchi di acqua questi fagioli bianchi, reniformi e piuttosto piatti crescono meglio che altrove. Fin da bambini tutti gli abitanti di Cortereggio si dedicavano alla semina e alla raccolta dei fagioli nei campi di granoturco. Ogni sabato nelle famiglie del paese si cuocevano i fagioli in pignatte di terracotta  La ricetta prevede che, insieme alle piattelle, si mettano nella pignatta le cotiche di maiale speziate con sale e pepe, arrotolate e legate a formare le quaiette e altre parti come lo zampino e il lardo, poi si aggiungono la cipolla e altri aromi».

Tra gli altri ambiti tematici, spazio per il bestiame con allevatori locali, ed enoteca all'interno del Museo Civico Nossi Rais dove produttori ed esperti sommelier saranno a disposizione per far degustare i propri vini. Per i bambini laboratori e approfondimenti, domenica convegno in collaborazione con il Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino sulle «Semplificazioni per le microimprese sulla sicurezza alimentare».