27 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Scontro in assemblea

Aeg bilancio «congelato», si aspetta il parere degli avvocati

All'assemblea dei soci 424 astenuti minano il fronte del «si», il presidente uscente Pescarin chiede di non conteggiarli ai fini dell'approvazione. Scontro sullo statuto, decisione legale e nuovo Cda lunedì 29

IVREA – Venerdì sera l'affollatissima assemblea dei soci alle Officine H ha creato un precedente nuovo nella storia dell'Aeg: per la prima volta il bilancio non ha raggiunto il numero di voti necessari all'ok definitivo, mandando nel pallone il CdA in rielezione. All'assemblea si sono presentati 1.141 soci con diritto di voto, di questi 518 si sono dichiarati favorevoli, 199 hanno cassato il bilancio e ben 424 si sono astenuti. Secondo lo statuto della cooperativa per validare il bilancio è necessario raggiungere il 50% +1 dei «si» tra i presenti in assemblea (che devono essere almeno l'1% dei soci), cosa che ad Ivrea non si è verificata, mettendo tutto nelle mani di una minoranza sparuta, quella dei soci di Saluggia, che con i suoi 67 «si» non è bastata a fare i numeri. A rigor di logica, per quanto detto fin qui, il bilancio non sarebbe da ritenersi approvato, tuttavia c'è chi si appella agli astenuti, mettendo in campo l'opportunità che non vadano conteggiati. E qui scatta il ricorso agli esperti, con l'intervento dei legali chiamati a dirimere la faccenda.

I numeri del bilancio ed i precedenti

Il motivo di tanto clamore e di un dissenso in precedenza mai visto nei confronti di una cooperativa nota per la buona salute dei suoi conti e l'intervento positivo e diretto sul territorio è da cercare nell'ormai noto buco di 35 milioni di euro: una cifra mica da ridere, che Aeg non è riuscita a incassare nel 2014 a causa di un'ampia partita di bollette mai pagate. La notizia ha fatto serpeggiare un ovvio malcontento tra i soci, ai quali la cooperativa dell'energia distribuisce parte dei profitti annui. Da qui la presenza in massa all'assemblea eporediese. Questa volta a farne le spese è il patron storico Ivan Pescarin, in lizza per il rinnovo della presidenza e sul quale pende una richiesta di azione di responsabilità da parte del collegio sindacale.

Lunedì 29 la resa dei conti

Lunedì prossimo verrà dato responso rispetto alla validità della votazione dell'assemblea e si procederà anche ad eleggere il nuovo CdA. I voti sono già stati raccolti venerdì sera, ora non resta che lo spoglio. Contro Pescarin e i suoi Andrea Ardissone, imprenditore, che mette in campo un gruppo di professionisti attivi sul territorio. Se per l'interpretazione legale il bilancio non sarà da ritenersi approvato, allora il nuovo Consiglio di Amministrazione dovrà ripassarlo al vaglio, mandarlo a valutare da un nuovo revisore e poi convocare ancora l'assemblea dei soci. Per la cronaca il bilancio incriminato segna un utile di 22 milioni su un fatturato base di 540 e un consolidato di -17.