28 marzo 2024
Aggiornato 21:30
Il tesoro delle librerie indipendenti

Con «Portici di Carta» a Torino la libreria più lunga al mondo

Al centro di Torino, due chilometri di libri soto i portici per il Salone del Libro. Protagonisti indiscussi i piccoli librai indipendenti e una quarantina di piccoli e medi editori piemontesi tra il 10 e l'11 ottobre prossimi

ROMA - Più di due chilometri di libri sotto i portici del centro a Torino. E' «Portici di Carta», manifestazione del Salone del Libro di Torino, che vede protagonisti i piccoli librai indipendenti e una quarantina di piccoli e medi editori piemontesi tra il 10 e l'11 ottobre prossimi. Giunta alla nona edizione, «Portici di Carta» quest'anno sarà all'insegna della spending review, ma non si registrano sforbiciate consistenti alla programmazione.

Le rivoluzioni di quest'anno
«Ogni bancarella avrà una forte identità legata al libraio che la gestisce, per creare un rapporto vero con i lettori. Per la prima volta poi l'Oratorio di San Filippo Neri, capolavoro del barocco, recentemente restaurato, debutta di diritto come sede degli incontro con gli autori» sono queste le due «piccole rivoluzioni» apportate a «Portici di Carta» da Giovanna Milella, neo presidente della Fondazione per il Libro, che oggi ha presentato la due giorni torinese. Un appuntamento «che ormai attira visitatori anche al di fuori del Piemonte» ha detto Milella, determinata «a far crescere il respiro nazionale della manifestazione». L'anteprima del romanzo «Tanto per cambiare», esordio nella narrativa di Arturo Brachetti e poi gli incontri con scrittori come Alessandro Barbero, Antonio Manzini, Paola Mastrocola, Giuseppe Culicchia e Fabio Geda compongono il programma di «Portici di Carta», che come di consueto dedicherà spazio ai più piccoli, con laboratori, giochi animazione all'insegna della letteratura en plein air. Quest'anno poi raddoppia l'omaggio a importanti figure della letteratura italiana, dedicato a Sebastiano Vassalli e Luca Rastello, recentemente scomparsi. Tornano inoltre le passeggiate letterarie per Torino, alla riscoperta dei luoghi De Amicis, Gozzano, Pavese e Calvino, ma anche degli editori delle loro storie.

Il tesoro delle librerie indipendenti
«A Torino c'è un tesoro nascosto: sono le piccole librerie indipendenti, perché sono un bene per tutti. E' un momento difficile non solo per il Salone del Libro, ma anche per i librai e le biblioteche, che hanno sempre meno fondi per acquistare i volumi. Per questo servirebbe costruire insieme, tra enti e soggetti diversi, un patto per libro», ha sollecitato Rocco Pinto, coordinatore dei librai piemontesi e fondatore della manifestazione. Nonostante le difficoltà economiche del Salone del Libro, di cui Portici è un piccolo spin off, il futuro della kermesse non è a rischio, hanno assicurato gli organizzatori. «Non è un ramo secco, non ci pensiamo proprio a tagliarlo», ha detto l'assessore alla Cultura del Comune di Torino, Maurizio Braccialarghe. «Quest'anno abbiamo realizzato Portici di Carta anche con meno soldi» ha precisato Milella, con un budget al di sotto dei 50 mila euro, di cui 30 mila messi sul piatto da Regione Piemonte e Comune di Torino e una fetta minore dalla Fondazione Crt.

(con fonte Askanews)