Scioperano i dipendenti della Pininfarina
Lo sciopero è durato quattro ore e il presidio si è svolto senza incidenti, ma ha provocato molti disagi e rallentamenti sulla provinciale per Asti
TORINO - 14 esuberi. E' questa la ragione dello sciopero che questa mattina ha bloccato via Nazionale, a Cambiano. Un centinaio di dipendenti ha aderito alla manifestazione organizzata da Fiom e Uilm per protestare contro i 14 licenziamenti annunciati a sorpresa dall’azienda proprio in vista dell’acquisizione da parte del gruppo indiano Mahindra.
Cento dipendenti bloccano via Nazionale
Lo sciopero è durato quattro ore e il presidio si è svolto senza incidenti, ma ha provocato molti disagi e rallentamenti sulla provinciale per Asti. Lunghissime le code su via Nazionale, a Cambiano, perché ad intervalli regolari i manifestanti hanno continuato ad attraversare la strada sulle strisce pedonali, causando incolonnamenti in entrambe le direzioni di marcia. In tutto un centinaio di dipendenti, che protestavano contro i 14 licenziamenti annunciati a sorpresa dall'azienda. Il gruppo dirigente della Pininfarina, con l’ad Silvio Angori, aveva incontrato tutti i lavoratori della sede di Cambiano prima del weekend, per spiegare le ragioni degli esuberi. Ma la spiegazione non ha convinto i lavoratori che durante un’assemblea successiva hanno indetto lo sciopero di questa mattina. Chiedevano, infatti, che le procedure venissero revocate, ma inutilmente.
L'azienda fa sapere di non aver raggiunto la stabilità economica
«Non comprendiamo le ragioni che hanno spinto l’azienda a ricorrere a una procedura che non prevede la volontarietà - dichiarano i rappresentanti sindacali - Siamo molto preoccupati e non vorremmo che questo fosse il biglietto di visita per il futuro.» Lo sciopero si è interrotto alle 12: «Ma lo stato di agitazione continuerà fino a quando la dirigenza non cambierà idea. Un accordo si può trovare, ma non saranno 14 licenziamenti a mettere a posto i conti della società», hanno fatto sapere i rappresentanti sindacali. L’ad, Silvio Angori, ha spiegato che l’azienda ha avuto un percorso di crescita nell’ambito dei servizi di design e ingegneria, che si è tradotto in un aumento del fatturato di circa 50% tra il 2011 e il 2015, ma in questo contesto deve procedere a un percorso di efficientamento per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità economica, non ancora a portata di mano.
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