25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
È il dato più tragico rilevato dal'Ente Parco

I ghiacciai del Gran Paradiso stanno scomparendo. Il Money è arretrato di 52 metri

Complice l'estate appena passata, tra le più calde degli ultimi due secoli, tutti i ghiacciai del Gran Paradiso controllati sono arretrati. Inesorabilmente. La media è stata di 15 metri

TORINO - Il Money, in Valle di Cogne, in un solo anno ha perso 52 metri di lunghezza ed è diminuito di spessore. È il dato più tragico appena rilevato dal'Ente Parco del Gran Paradiso che conduce periodicamente ricerche e monitoraggi sui ghiacciai presenti nella zona. Un disastro. Complice l'estate appena passata, tra le più calde degli ultimi due secoli, tutti i ghiacciai del Gran Paradiso controllati sono arretrati. Inesorabilmente. Insomma, la montagna sta cambiando. E lo sta facendo in fretta.

Arretrati in media di 15 metri
I ritiri frontali sono stati a volte eccezionali. L’arretramento medio rispetto al 2014 è stato di circa 15 metri. Significativo è il caso del ghiacciaio del Grand Etret, il cui bilancio di massa, parametro che esprime meglio di altri lo stato di salute di un ghiacciaio, è risultato negativo (-1791 mm), con una perdita di quasi due metri di equivalente in acqua. Dal 1999 ad oggi questo ghiacciaio ha perso più di 16 metri di spessore. Sorte simile per il Ciardoney (-1900 mm) e per il Timorionw (-1470 mm).

Neve quasi assente
I dati dimostrano un intenso regresso glaciale che sta portando alla forte riduzione o, nei casi peggiori, all'estinzione dei ghiacciai di minori dimensioni presenti nell'area protetta, con la divisione di alcuni di quelli maggiori. L'innevamento residuo, cioè la quantità di neve rimasta sul ghiacciaio, è scarso e a volte completamente assente. Tradotto, i ghiacciai rischiano letteralmente di scomparire.

Ricerca a impatto zero
Le rilevazioni sono state condotte dal Corpo di sorveglianza del Parco e dagli operatori del Comitato Glaciologico Italiano, con un impatto quasi nullo. Per raggiungere i luoghi delle rilevazioni infatti non sono stati utilizzati elicotteri, ma solamente sci e ramponi. «Da anni seguiamo con attenzione i ghiacciai presenti nel Parco ed il loro arretramento, da porre in relazione al riscaldamento globale di questi ultimi lustri» ha spiegato il direttore del Parco del Gran Paradiso, Michele Ottino. «Queste attività sono utili per monitorare i cambiamenti climatici e comprenderne le cause e sono possibili grazie all'insostituibile lavoro sul campo e di elaborazione dei guardaparco».

Tutti i dati e le foto della ricerca li trovate qui.