26 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Giustizia

Inchiesta «Caro estinto», coinvolte ditte dall'Eporediese e dal Biellese

Il prossimo 7 aprile l’udienza preliminare: al banco degli imputati 16 persone che avrebbero messo in piedi un sistema corruttivo per aggiudicarsi i funerali delle persone decedute all'interno delle camere mortuarie degli ospedali di Ivrea e Cuorgnè

IVREA – E' stata fissata per il prossimo 7 aprile l’udienza preliminare sull'inchiesta «Caro estinto», che vedrà al banco degli imputati 16 persone, se il Tribunale approverà la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura. Questi avrebbero messo in piedi un sistema corruttivo per aggiudicarsi i funerali delle persone decedute all'interno delle camere mortuarie degli ospedali di Ivrea e Cuorgnè.

Fra gli indagati diversi imprenditori di onoranze funebri: Roberto Giglio Tos, 49, di Chiaverano, della Giglio Tos Cattai di Biella, Giuseppe Pavese, 63 anni, di Forno, titolare dell'omonima impresa, Paola e Giovanni Battista Allera, 55 e 47 anni, di Castellamonte, rispettivamente socio e rappresentante legale dell’impresa di onoranze funebri Allera Costantino di Ivrea, Mauro Ceregati, 55, di Montalto, titolare dell’impresa Ceregati, Piero Florian, 47, titolare della Florian di Strambino ,Marco Regis, 36, di San Giusto, socio dell’impresa Bergonzo Regis di Ivrea, Giuseppe Sanapo e Stefano Spinucci, 51 e 59 anni, entrambi di Strambino, soci della Bellis Enrico di Ivrea, Claudio Brunetto, 50 anni, onoranze funebri di Vidracco e Lauretta Schiumsky, 52, di Caluso, socia dell’Aura Sas di Caluso.

Con loro gli operatori socio sanitari (Oss) degli ospedali di Ivrea e Cuorgnè: Mauro Colmuto, 56 anni, di Cascinette, Gianni Biolatti, 39 anni, di San Giusto, Daniela Capelli, 49, di Cascinette e Gianni Piero De Filippi, 48, di Busano.

Durante le indagini è emerso che i familiari del defunto venivano raggiunti da proposte di funerale già all'interno delle camere mortuarie e addirittura in alcuni casi gli operatori dell'obitorio contattavano le imprese funebri non appena avveniva un decesso, così da poter avvicinare immediatamente la famiglia del morto. Infine gli Oss avrebbero ricevuto pagamenti fino a 100 euro per vestire le salme con particolare cura, nonostante sia un servizio già di loro esclusiva competenze e seguire le pratiche burocratiche per arrivare alla sepoltura.