19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Il caso

Osservatorio sui tumori a rischio chiusura

Il procuratore capo di Torino, Armando Spataro, ha espresso preoccupazione per la decisione della Regione Piemonte di voler recedere tra sei mesi il contratto di comodato d'uso gratuito dell'immobile di via Maria Vittoria

TORINO - A rischio chiusura l'Osservatorio Tumori Professionali di Torino. Lo si è appreso oggi nel corso di un incontro con il procuratore capo Armando Spataro che ha voluto ringraziare pubblicamente il pm Raffaele Guariniello, che da domani sarà ufficialmente in pensione. Spataro ha espresso «preoccupazione» per la decisione della Regione Piemonte «comunicatami circa due settimane fa» di «voler recedere tra sei mesi» il contratto di comodato d'uso gratuito dell'immobile di via Maria Vittoria dove ha sede l'Osservatorio, in cui lavorano 12 persone tra membri dell'Asl To1, Arpa, Csi, Polizia giudiziaria e medici.

Chiesto un incontro con i responsabili
«Nell'ovvio e dovuto rispetto per le decisioni della Regione - ha detto Spataro - ho però ritenuto di chiedere un incontro con i responsabili della scelta per verificare se ne sia possibile la revoca ai sensi della normativa regionale vigente, poiché l'attività dell'osservatorio indubbiamente rientra tra quelle di utilità sociale e riveste carattere strategico tale da meritare sforzo di valorizzazione degli immobili di proprietà regionale proprio attraverso la loro attribuzione in uso gratuito a questa procura».

Quella volta alla Rinascente...
«Potrebbe essere un fiore all'occhiello della Regione Piemonte» ha detto il Pm Raffele Guariniello, che proprio l'anno scorso aveva firmato il contratto di comodato d'uso. Guariniello sembra confidare in un intervento del presidente della Regione Sergio Chiamparino «fin da quando era sindaco si è sempre dimostrato molto sensibile su questi temi». Senza contare, ha fatto notare Guariniello, che dal lavoro del"Osservatorio, che può fornire ai magistrati dati immediati, «possono nascere occasioni di prevenzione». A tale proposito Guariniello ha ricordato che la bonifica da amianto de La Rinascente a Torino, partì proprio da un caso di un macellaio ammalato di mesotelioma che lavorava nell'edificio. «Gia all'epoca di Bruno Caccia, mandavamo lettere alle Asl con la richiesta di segnalarci i mesoteliomi o i tumori vescicali, cioè malattie che possono essere associate al lavoro. E in 20 anni sono stati oltre 30.480 i casi analizzati, di cui 18.609 sono risultati con esposizioni lavorative» ha raccontato Guariniello.