20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Sanità

Malata di cancro salvata con la macchina contro l'aviaria

La macchina respirava al posto della donna. Si tratta di uno dei pochi casi descritti in tutta Europa di estensione dell'indicazione all'utilizzo di circolazione extracorporea in pazienti adulti con patologia ematologica maligna

TORINO - Era affetta da una grave complicanza respiratoria, ma i rianimatori dell’ospedale San Giovanni Bosco le hanno salvato la vita. E l’hanno fatto con un trattamento chemioterapico con ossigenazione extracorporea e con la stessa macchina utilizzata contro l’influenza aviaria.

Come funziona la terapia
La donna è stata ricoverata il 3 dicembre scorso con un’insufficienza respiratoria causata da una fistola bronco pleurica, generata da una massa tumorale che le occupava tutta la parte superiore del polmone destro. Il circuito extracorporeo è stato utilizzato a sostegno della funzione respiratoria in modo da consentire l’intervento chirurgico ai polmoni gravemente danneggiati e poter iniziare la terapia chemioterapia. A conti fatti la macchina respirava al posto della donna, permettendo quindi ai chirurghi l’intervento sul polmone.

Nuove terapie
Una doppia eccezionalità, sia per aver fatto ricorso all’Ecmo per l’intervento chirurgico sul tumore sia per averlo mantenuto per iniziare subito la chemioterapia. «Si tratta di uno dei pochi casi descritti in tutta Europa - afferma Sergio Livigni, direttore della Rianimazione - di estensione dell’indicazione all’utilizzo di circolazione extracorporea in pazienti adulti con patologia ematologica maligna. Il riposo respiratorio e il trattamento chemioterapia mirato hanno infatti permesso un graduale ripristino della funzione polmonare con un miglioramento del quadro clinico in pochi giorni, permettendo alla paziente di proseguire il suo percorso di cura».