27 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Consiglio comunale in lutto

Il saluto all’ex sindaco: l'addio della Sala Rossa a Zanone

La Sala Rossa s’è stretta questa mattina intorno alla vedova Maria Pia, alle figlie Silvia, Laura e Giulia, per l’ultimo saluto a Valerio Zanone, scomparso a Roma giovedì, al termine di sofferenze durate un anno

TORINO - La Sala Rossa s’è stretta questa mattina intorno alla vedova Maria Pia, alle figlie Silvia, Laura e Giulia, per l’ultimo saluto a Valerio Zanone, scomparso a Roma giovedì, al termine di sofferenze durate un anno. La malattia l’ha strappato alla vigilia del suo ottantesimo compleanno. Nel 1990 era stato eletto il 30 luglio allo scranno più autorevole della Città, incarico che ha lasciato, al termine di diciotto mesi, il 31 dicembre 1991, per candidarsi in Parlamento, in una fase complessa della vita amministrativa.

Fassino: «Era un uomo che guardava al futuro»
«Ha attraversato da protagonista per oltre cinquant’anni ogni fase cruciale della vita politica italiana, sempre fedele ai valori democratici - ha detto il sindaco Piero Fassino -. Era un uomo del Novecento che guardava al futuro. In ogni incarico che ha ricoperto Valerio Zanone ha lasciato un segno di profonda saggezza, di senso dello Stato e di autentico spirito repubblicano».
Dopo il saluto nella sala del Consiglio comunale, nel pomeriggio la sua salma è stata cremata al cimitero Monumentale. Prima di lasciare Palazzo Civico, in Sala Rossa è stato suonato, per sua espressa volontà, il Silenzio e in piazza Palazzo di Città gli sono stati tributati da un picchetto della Taurinense gli onori militari.

Vita politica di Valerio Zanone
Valerio Zanone ha dedicato la sua vita alla sfera politica sia nazionale che territoriale. Entrato in Consiglio regionale nel 1970, è stato segretario del Pli dal 1976 al 1985 e ministro fino al 1989 nei governi presieduti da Bettino Craxi, Ciriaco De Mita e Giovanni Goria.
Fu sindaco di Torino per soli due anni: il 30 luglio 1990 era stato eletto allo scranno più autorevole della Città, incarico che aveva lasciato, al termine di diciotto mesi, il 31 dicembre 1991, per candidarsi in Parlamento, in una fase complessa della vita amministrativa.
Dal 1976 Zanone ha vissuto cinque legislature da deputato per tornare, dopo 12 anni di assenza dalle aule parlamentari, in Senato con la Margherita nel 2006 (fino al 2008). Ministro dell’Ecologia dall’estate del 1985, l’anno dopo firmò la legge istitutiva del ministero dell’Ambiente. Passato al ministero dell’Industria nel 1986, ha organizzato la conferenza nazionale dell’energia sulla questione del nucleare, presieduta dall’ex governatore della Banca d’Italia Paolo Baffi. Dal 1987 è stato per due anni ministro della Difesa, affrontando tra l’altro la prima missione militare italiana nel Golfo Persico. Zanone è stato nell’Ulivo con Romano Prodi e nella Margherita con Francesco Rutelli. Una carriera politica, la sua, divisa tra Torino e Roma. Animatore per tanti anni del Centro Luigi Einaudi, fu presidente della Fondazione Filippo Burzio. L’Ordine dei Giornalisti del Piemonte aveva da poco festeggiato i cinquant’anni della sua attività pubblicistica.