20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
4 poli funzionali

Parte la rivoluzione nella sanità torinese. Ecco come sarà il Parco della Salute

Una struttura di 318mila metri quadri ad elevata complessità assistenziale e di insegnamento, strutturata in quattro poli, che sorgerà nell’area ex Fiat Avio-Oval

TORINO - Il Parco della Salute prende vita. Davvero. Una struttura ad elevata complessità assistenziale e di insegnamento, strutturata in quattro poli, che sorgerà nell’area ex Fiat Avio-Oval. Una superficie di circa 318mila mq che ospiterà il nuovo ospedale per le alte complessità con 1.040 posti letto, il polo della didattica e della ricerca per 5mila studenti, un incubatore d’impresa e i relativi servizi ricettivi. Questo il contenuto dello lo studio di fattibilità economica per la realizzazione del Parco della salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino (PSRI) approvato a Natale dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta.

«Una scommessa tecnologica»
Non una ricollocazione dell’attuale Città della salute, e nemmeno un semplice «nuovo e grande ospedale» assicura Saitta, ma «una grande infrastruttura, una scommessa tecnologica, per la ricerca e le grandi eccellenze cliniche, un polo integrato». L'intervento infrastrutturale più «importante per la città di Torino da oggi ai prossimi dieci anni» precisa il presidente Chiamparino. Il prossimo passo è approvare la delibera che stanza i 12,5 milioni di euro sui bilanci 2015 e 2016, risorse che sono «indispensabili per dare gambe al progetto e sbloccare i 250 milioni di euro attualmente fermi a Roma». Non siamo in presenza di uno dei «tanti progetti cartacei che nel corso degli anni si sono accumulati negli armadi regionali e ministeriali. Abbiamo indicato – prosegue Chiamparino – un crono-programma preciso e ci impegniamo al rispetto di quanto indicato: su questo progetto mettiamo in gioco tutta la nostra credibilità politica e amministrativa».

Nell'area ex Fiat Avio-Oval
La localizzazione sarà nell’area urbana ex Fiat Avio-Oval (193.073 mq di proprietà della Regione Piemonte e 124.277 di proprietà della società F.S. Sistemi Urbani), già oggetto di un ampio progetto di riassetto e riqualificazione urbanistica e funzionale dell’area sud della città di Torino. Dal punto di vista sanitario, il Parco ospiterà le attività e le strutture ad alta complessità che attualmente sono presenti nei quattro presidi ospedalieri della Città della Salute, ovvero le Molinette, il Sant’Anna, il Regina Margherita e il CTO. Per quanto riguarda la ricerca e la didattica, saranno trasferite nella nuova localizzazione tutte le attività relative alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università. A servizio di questi quattro poli sarà prevista una dotazione di parcheggi, in parte interrati in parte multipiano, per una superficie complessiva di circa 63mila mq e per un numero totale di 2.500 posti auto, di cui 800 sotto terra.

4 poli funzionali

1. POLO DELLA SANITÀ E DELLA FORMAZIONE CLINICA: una superficie di circa 127mila mq, di cui 5mila mq dedicati alla formazione clinica, e una capienza complessiva di 1.040 posti letto (419 per l’area chirurgica compresa la Ginecologia; 100 per l’area critica-terapia intensiva e sub-intesiva; 281 per l’area medica; 170 per l’area ostetrica neonatale, 70 per l’area degenza).

2. POLO DELLA DIDATTICA: una superficie di circa 51mila mq, di cui 31mila mq dedicati alle attività dei corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico, ai corsi di Laurea Triennali e ai corsi di Laurea Specialistici in Medicina o delle Professioni sanitarie per un’utenza di circa 5mila studenti, e 20mila mq dedicati ad attività formative strettamente connesse all’assistenza ospedaliera;

3. POLO DELLA RICERCA: una superficie di circa 10mila mq e un dimensionamento per un’utenza di circa 1.000 persone tra personale docente, assistenti, dottorandi e personale ausiliario;

4. POLO DELLA RESIDENZIALITÀ D’AMBITO: una superficie di circa 5mila mq per i servizi di foresteria dedicati agli ospiti in permanenza temporanea per le attività presso gli altri Poli.

Dove si prendono i soldi per il primo lotto
Per quanto riguarda tempi e procedure di realizzazione, oltre che i meccanismi di funzionamento, Saitta ha spiegato che la realizzazione dell’intero Parco della Salute di Torino sarà articolata in due lotti: il primo riguarda il Polo della Sanità e della formazione clinica e il Polo della ricerca (costo stimato: 505.876.000 euro, così ripartiti: 479.700.000 per il Polo della Sanità e 26.176.000 per il Polo della Ricerca). Sono state già individuate le procedure e le modalità per garantire la sostenibilità economico-finanziaria dell’investimento, a partire dalle risorse pubbliche a disposizione presso il Ministero della Salute (250 milioni di euro), a cui si aggiungono fondi regionali per 12,5 milioni di euro e il fondo istituito presso la Cassa Depositi e Prestiti per la copertura dei costi della progettazione preliminare per una cifra complessiva di 3,5 milioni di euro.

Il secondo lotto
Il secondo lotto riguarderà il Polo della didattica e della residenzialità d’ambito (costo stimato: 121.890.000 di euro, così ripartiti: 109.626.000 per il Polo della didattica e 12.624.000 per la foresteria). Per questo entro 3 mesi si concluderanno gli approfondimenti per definire la sostenibilità economica e il dimensionamento dell’incubatore tenendo conto del consolidamento ed ampliamento di quello già esistente in via Nizza.

Coinvolgere i privati
«Data la dimensione finanziaria dell’intervento e vista l’impossibilità di ricorrere ad un ulteriore indebitamento da parte della Regione - hanno spiegato Chiamparino e Saitta - è stato necessario individuare modalità di coinvolgimento di attori privati che possano apportare le risorse finanziarie necessarie in aggiunta a quelle pubbliche». Per questo si procederà a una «disarticolazione in più componenti», ovvero edilizia e impianti, tecnologie sanitarie complesse e arredi e forniture sanitarie e non sanitarie, per ciascuna delle quali saranno applicate le procedure più adeguate. Per quanto riguarda la componente edilizia e impianti si ricorrerà alla procedura di concessione di costruzione e gestione, con l’affidamento in gestione dei soli servizi strettamente connessi alle opere realizzate e quindi non sanitari: manutenzione di opere e impianti, gestione energia e calore. Il costo per la Pubblica amministrazione sarà così determinato da due componenti: contributo in conto capitale finalizzato a ridurre il costo dell’investimento e canone di disponibilità + canone relativo ai servizi.