Distrutta una delle «panchine con gli occhi», simbolo della lotta alla violenza sulle donne
In piazza Bottesini ci si è svegliati con la seduta di una delle «panchine rosse» distrutte in due. Il gesto, fatto da qualcuno che per il momento è sconosciuto, ha creato parecchio sdegno nella cittadinanza
TORINO - «Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi, è l’indifferenza dei buoni», così parlava Martin Luther King quando lottava per i diritti e questa è una delle frasi riportate su una delle ‘panchine rosse’ sparse nelle Circoscrizioni 3 e 6 della città, fortemente volute come simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. In particolare è scritta sulla panchina di piazza Bottesini (Barriera di Milano), distrutta nella notte tra sabato e domenica da alcuni vandali che hanno pensato bene di spaccare la seduta in due. Non si sa se sia stato un gioco sciocco o se fosse un attacco all’iniziativa stessa, resta il fatto che il gesto è molto grave e che ha sollevato indignazione da parte di politica e cittadinanza.
Cosa ne sarà della panchina?
Quella panchina era un simbolo, ora lo è ancora di più. Nella giornata di ieri le istituzioni e i cittadini si sono ritrovati nella piazza e davanti alla panchina hanno mostrato alcuni cartelli per ribadire il messaggio «Basta violenza sulle donne, chi usa la violenza è un perdente». Karim Cherif, il writer autore delle panchine rosse (con cui avevamo passato una giornata mentre ne realizzava una), si è già detto disponibile a «correre al più presto ai ripari» e rimetterci mano. «Amico, chiunque tu sia, grazie, hai completato l’opera», dice ironicamente e con grande sdegno Karim, rivolgendosi al vandalo che nessuno per il momento sa chi sia, «artisticamente parlando non avrei saputo fare di meglio. L’unico appunto è che ora non ci si potrà più sedere, ma per amore dell’arte penso potremo fare tutti questo sacrificio. Dunque non essere timido, fatti avanti e prenditi la gloria che meriti».
Il sindaco Piero Fassino: «Gesto vigliacco e oltraggioso»
Il primo cittadino è voluto intervenire sulla vicenda che ha visto distrutta la panchina ‘con gli occhi’ di piazza Bottesini: «Si è trattato di un gesto vigliacco e oltraggioso, che offende la sensibilità dei torinesi e della Città intera, da sempre impegnata con azioni concrete e simboliche nel contrasto alla violenza sulle donne», ha detto Fassino aggiungendo, «L’episodio della notte scorsa ci dice quanto la strada sia ancora lunga, ma l'indignazione e la forte coscienza civile che ci accomuna, saranno in grado di trovare nuove energie per continuare questo percorso di educazione, memoria, rispetto, prevenzione».
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