19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Gloria Rosboch

Omicidio Rosboch: l’uccisione era premeditata, ma gli arrestati si accusano tra loro

Hanno confessato sia l’ex alunno Gabriele Defilippi, sia l’amico Roberto Obert. La loro versione è contrastante su chi abbia materialmente strangolato l’insegnante di Castellamonte. Nessun dubbio sul movente: sono i 187mila euro.

CASTELLAMONTE - Strangolata e gettata in una vasca di contenimento in una discarica tra i comuni di Rivalta e Pertusio. Così è morta Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte sparita da casa lo scorso 13 gennaio e uccisa nella stessa giornata poco distante da casa. I carabinieri hanno indagato per oltre un mese e quando i pezzi del puzzle erano sempre più chiari è arrivata la confessione di Roberto Obert, un ex commerciante di 54 anni amico di Gabriele Defilippi, l’ex alunno della vittima fin da subito accusato dai genitori della Rosboch. In caserma per essere ascoltato solo come persona informata dei fatti, Obert è crollato dicendo tutto ciò che le indagini non avevano ancora portato a galla, come il luogo in cui era stato occultato il cadavere dell’insegnante. Ed è stato proprio trovato lì, intatto per via della bassa temperatura dell’acqua. «Senza quella confessione difficilmente si sarebbe arrivati a trovare quel luogo», ha detto il Procuratore Capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando confermando lo stato di fermo di Obert, di Defilippi, ma non solo, anche della madre di quest’ultimo, Caterina Abbattista.

Gloria strangolata, i due fermati si accusano a vicenda
Dopo la confessione di Roberto Obert, è scattato il fermo di Gabriele Defilippi. L’ex studente 22enne è stato portato in caserma e sentito per diverse ore, fino a una confessione arrivata dopo le 2 contrastante in un punto rispetto a quella dell’amico-complice: entrambi si sono accusati reciprocamente dello strangolamento. La versione più attendibile sembrerebbe quella di Obert, con Defilippi autore materiale dell’uccisione di Gloria Rosboch. Di più se ne saprà con il proseguimento delle indagini e con l’autopsia che sarà programmata nelle prossime ore. Diversa la versione dei fatti, così come diverso l’atteggiamento dei due fermati: l’ex commerciante si è detto quasi sollevato dall’arrivo dei carabinieri a lui, anche se non si è detto pentito di quanto ha fatto. Il giovane invece è rimasto fermo e impassibile anche dopo che la verità era ormai emersa a galla.

L’omicidio era stato premeditato da Obert e Defilippi
Se ci sono ancora alcuni dubbi su chi abbia strangolato la professoressa, non ce ne sono né sul movente, né sulla premeditazione. L’omicidio è stato compiuto per la vicenda dei 187mila euro che la Rosboch aveva dato a Defilippi per vivere una vita insieme e che invece si erano rivelati oggetto di una truffa, tanto che era stata sporta anche una querela nei confronti del 22enne. Ma la storia della querela non gli era proprio andata giù e con la scusa di volerle restituire la somma maltolta era riuscito a fissare un appuntamento con la sua ex professoressa. Il ritrovarsi dopo tanto tempo altro non era che un modo per farla salire in auto e portarla nel luogo in cui sarebbe poi stata uccisa. I carabinieri sono riusciti ad accertare che i due fermati già nei giorni precedenti all’omicidio avevano perlustrato la zona, dato che ne comprova la volontà di uccidere e occultare il cadavere e ne dà la premeditazione. Quanto alla madre di Defilippi, per il momento è accusata di concorso in omicidio: quel 13 gennaio lei aveva detto di essere in ospedale a lavoro, mentre è risultato che si trovasse in una località non lontana dalla discarica e comunque compatibile con quanto architettato dal figlio.