20 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Sanità

Rivoluzione medica al Maurizano: «Dal medico senza uscire di casa grazie allo smartphone»

Dall'ospedale Mauriziano e dal Politecnico le nuove tecnologie a servizio del cuore. Due rivoluzioni in campo medico in grado di aiutare moltissimi pazienti in grado di eseguire quotidianamente un automonitoraggio senza uscire di casa

TORINO - Se già il telelavoro è stato un passo avanti e un aiuto per tante persone impossibilitate a muoversi di casa, la telemedicina è una vera e propria rivoluzione. Grazie a un progetto avviato un anno fa alcuni pazienti cardiopatici, selezionati da nove medici dell’Asl To 1, sono stati dotati di attrezzature come misuratore di pressione e frequenza cardiaca, saturimetro, bilancia professionale con cui possono eseguire quotidianamente un automonitoraggio. I dati raccolti da questi strumenti sono poi inviati tramite smartphone al medico e all’ospedale che in tempo reale possono verificare se ci siano variazioni significative suscettibili di ulteriori controlli o di adattamenti nella cura.

La sperimentazione ha dato risultati soddisfacenti
Il progetto è stato avviato un anno fa e la sperimentazione durerà ancora 12 mesi. Per il momento dalla Città della Salute dicono che i risultati sono soddisfacenti: i pazienti, giovani e anziani, hanno risposto positivamente e non si sono rilevate difficoltà nel procedimento né ritardi nell’invio delle informazioni. I soggetti dello studio hanno manifestato un maggiore senso di sicurezza e tranquillità, proprio grazie al quotidiano monitoraggio e controllo medico, anche se a distanza. Inoltre sono stati attesi tutti i risultati positivi che si erano ipotizzati soprattutto in un’ottica che guarda il lungo periodo e la stima secondo cui, nel 2050, in Italia gli anziani costituiranno il 34% del totale (18 milioni di persone) con una spesa che assorbirà il 30% delle risorse sanitarie. «La medicina si caratterizza oggi per standard molto elevati con costi che, tuttavia, rischiano di rendere critica la loro sostenibilità economica», afferma Stefano Grossi, il responsabile di Elettrofisiologia dell’ospedale Mauriziano, «solo l’utilizzo diffuso di soluzioni tecnologiche innovative consentirà di mantenere e migliorare l’assistenza medica».

Contatto costante tra medico e pazienti e terze parti
La telemedicina si realizza attraverso l’applicazione di tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni alla pratica clinica, trasmettendo informazioni tra paziente, medico ed altre figure professionali coinvolte nell’erogazione dei servizi. Un esempio pratico: da casa propria un paziente anziano può inviare al medico i suoi valori di pressione arteriosa o glicemia, ricevere una risposta e una variazione di terapia che raggiunga, sotto forma di ricetta telematica, anche la farmacia, la quale potrebbe provvedere alla consegna del farmaco a domicilio. Analoga procedura può interessare anche il paziente più giovane che così eviterà di perdere ore di lavoro.

Ancora tecnologia: il robot che cure le aritmie
Oltre al telelavoro c’è una seconda rivoluzione nel campo della salute che arriva sempre dall’ospedale Mauriziano di Torino. Come è noto, la robotica ha un ruolo sempre più rilevante nel compimento di procedure chirurgiche o interventistiche. Nella struttura sanitaria torinese è in uso un sofisticato sistema robotizzato, in grado di trattare le aritmie cardiache che costituiscono una seria minaccia per la vita del paziente. «Il Robot Stereotaxis consente di identificare e raggiungere parti del cuore proibitive per l’occhio e la mano del chirurgo», spiega il dottor Grossi, «così da eseguire, con precisione millimetrica, movimenti pur sempre guidati dall’uomo». Con il sistema presente presso la sala di Elettrofisiologia del Mauriziano, acquistato con il contributo della Compagnia di San Paolo e recentemente aggiornato allo scopo di migliorarne l’efficacia e la sicurezza, sono già stati effettuati 500 interventi di ablazione, ossia la distruzione del tessuto cardiaco malato che determina l’aritmia, è una pratica che consente al paziente, nella maggior parte dei casi, di abbandonare la cura farmacologica. Questo Robot costituisce anche un esempio avanzato di telemedicina: è, infatti, in grado di connettersi a distanza e di essere guidato in remoto.