18 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Incidente mortale in corso Traiano

Dopo l'ennesimo incidente (mortale), residenti in rivolta: «Quell'attraversamento è maledetto»

In cinque giorni due pedoni investiti sulle strisce tra corso Traiano e via Voli: mentre nel primo caso una ragazza è rimasta solo ferita, ieri una 84enne è morta

TORINO - «Quell’attraversamento pedonale è maledetto». A dirlo sono i residenti di corso Traiano dopo l’incidente mortale avvenuto all’incrocio con via Melchiorre Voli nella giornata di ieri - a perdere la vita l’ottantaquattrenne Rosella Castiglia - a pochi giorni dall’investimento di un’altra ragazza. Ma l’elenco non si ferma solo a due nomi, se ne aggiungerebbe almeno uno al mese. Una tragedia annunciata dunque che sperano non capiti più, ma per la sicurezza serve un intervento sulla viabilità, come già più volte chiesto dagli stessi abitanti del quartiere in passato. «Serve un semaforo», ci dice un uomo che risiede nella via parallela, via Casana, «ma non lo hanno voluto mettere». La spiegazione è purtroppo semplice: a meno di 200 metri ce ne sono già due che regolano gli incroci con corso Unione Sovietica e con via Guala.

Un’ipotesa è quella dei dossi
Corso Traiano è una strada molto trafficata durante il giorno. Spesso le auto parcheggiano in doppia fila lungo il corso, causando scarsa visibilità in prossimità delle strisce pedonali che, seppur segnalate con semafori lampeggianti e un rosso (ormai sbiadito) intorno all’attraversamento stesso, difficilmente viene rispettata da chi è in corsa. «Noi attraversiamo solo quando non arrivano macchine», ci dice un altro residente, «è difficile che qualcuno si fermi per far passare i pedoni». Se la soluzione del semaforo era stata già scartata, non sembra così improbabile che possa essere presa in considerazione l’idea dei dossi che costringerebbero tutte le vetture a rallentare in prossimità delle strisce pedonali. Da valutare in questo caso se ostacolerebbero la corsa dei mezzi pubblici.

Rosella Castiglia, la vittima, era una ex sarta
A 84 anni se la cavava ancora bene. Rosella Castiglia, la donna investita e uccisa nella giornata di ieri, stava tornando a casa dopo aver fatto la spesa. Rimasta vedova, si muoveva quasi sempre da sola: volto storico del quartiere, nonostante l’età riusciva a fare tutto da sola. Quando ieri mattina è arrivata quella Fiat Grande Punto guidata da un’altra pensionata ha battuto la testa contro il parabrezza, ma il trauma peggiore è stato all’altezza dell’addome, quello che le è costato qualche ora dopo la vita. Dal racconto di chi ha atteso con lei l’arrivo dell’ambulanza sembrava non essere grave, ma all’ospedale Cto le condizioni si sarebbero aggravate all’improvviso fino al decesso. Di lavoro Rosella Castiglia aveva fatto la sarta.