19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Via Giordano Bruno

All'ex Moi festa per i tre anni di occupazione. Scoppia la polemica: «Ridiamo o piangiamo?»

Domenica i profughi e i migranti, in una parola gli occupanti, festeggeranno i tre anni dall'ingresso nelle palazzine di quello che era il villaggio olimpico. Non mancano forti critiche

TORINO - Molti direbbero «oltre al danno anche la beffa». Domenica prossima, il 3 aprile, nelle palazzine dell’ex Moi gli occupanti festeggeranno i tre anni di occupazione con una giornata di musica, balli e cibo a volontà. Un evento noto all’amministrazione comunale e soprattutto ai consiglieri di opposizione, che vedono questa festa come un grosso torto fatto ai cittadini torinesi. «Non so se ridere o piangere», dice il capogruppo della Lega Nord, Fabrizio Ricca che aggiunge, «magari domenica ci sarà anche la polizia a presidiare la zona affinché non succeda nulla. E a rimetterci sono sempre i torinesi». Quello delle occupazioni, misto al degrado, misto allo spaccio, misto alla criminalità, è un tema su cui si discute sin dal primo giorno in cui quelle palazzine di via Giordano Bruno furono occupate. Inizialmente all’interno vi erano pochi stranieri poi, col tempo, sono aumentati sempre più.

Quante persone ci sono nelle palazzine occupate?
Bella domanda. E’ quella che ha fatto più volte la Lega Nord, ma a cui non è stata data ancora una risposta. Il primo «non lo sappiamo» da parte della Giunta comunale è arrivato il 7 settembre 2015 durante un Question Time. «Il censimento è in corso», era stato risposto. Altri tre tentativi di aver un numero preciso di occupanti sono stati fatti il 23 dicembre 2015 e il 22 febbraio scorso, ma prima è stato spiegato che si doveva ultimare l’incrocio dei dati in possesso e successivamente sarebbe partito il censimento, poi, nel Consiglio comunale di un mesetto fa, si era parlato di collaborazione con le associazioni per ottenere il massimo della collaborazione di tutti gli occupanti. «L’ultima volta ci eravamo lasciati con la promessa che sarebbe stato mandato un camper della polizia municipale cosicché le persone potessero scendere e autocensirsi», sbotta ancora Ricca, «Oggi siamo a fine marzo e ancora stiamo cercando di capire come affrontare il problema. Ciò che ha detto il sindaco a settembre sono ancora balle». Si difende l’assessore Giuliana Tedesco: «Non c’è stata nessuna promessa di un camper della polizia municipale, ma abbiamo solo detto che avevamo le idee chiare e avremmo proceduto qualora ci fossero state le condizioni».