16 maggio 2024
Aggiornato 13:30
Tragedia a Giaveno

Arresto cardiaco mentre le fanno il bagnetto: muore una bimba di due mesi, il padre accusa il 118

I genitori la stavano lavando quando improvvisamente si è messa a piangere e poi ha perso i sensi. Una bambina di appena due mesi e mezzo è morta poco dopo all'ospedale Regina Margherita: sulla vicenda non c'è ancora un perché

GIAVENO - Stava sorridendo, poi si è messa a piangere e alla fine ha perso i sensi. Quell'inspiegabile svenimento ha preceduto la corsa del 118 verso il pronto soccorso e verso un dramma iniziato a Giaveno e conclusosi all'ospedale Regina Margherita. E' morta senza un perché una bimba di appena due mesi e mezzo che si è sentita male all'improvviso mentre i genitori, una casalinga di 35 anni e un operaio di 40, le stavano facendo il bagnetto. La tragedia è avvenuta nella giornata di ieri ma in poche ore sono già volate accuse pesanti e la Procura ha disposto l'autopsia.

La tragedia si è consumata in poche ore
La notizia del decesso è arrivata alle 16. Solo poche ore prima la mamma della piccola stava facendo la pulizia del naso alla figlia quando poco dopo si è ritrovata sull'elisoccorso giunto a Giaveno in borgata Monterossino, a qualche chilometro dal centro cittadino. Quando il 118 è arrivato a casa dei coniugi, la bambina era in arresto cardiaco: la piccola è stata rianimata a lungo e quando si è ripresa è stata trasportata al pronto soccorso. I medici del Regina Margherita non hanno potuto però fare molto per salvarle la vita.

L'accusa del padre: "L'ambulanza non ci trovava"
Ora che la sua "polpetta" non c'è più non si dà pace. L'accusa parte già dai corridoi dell'ospedale infantile di Torino dove i genitori hanno sperato che la loro bimba nata lo scorso 8 febbraio ce la facesse. "L'ambulanza si era persa", dice ora il padre, "non trovavano casa nostra». Parole acquisite anche dai carabinieri su ordine della magistratura. Si difende però il 118 che evidenzia come l'ambulanza sia giunta sul posto a 18 minuti dalla chiamata, anche se probabilmente l'indirizzo fornito dalla centrale operativa potrebbe non essere stato preciso. Di questo però se ne occuperà la magistratura.