25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
La polemica

Incinta da poche settimane, le negano l'esame per diventare medico: scoppia la polemica

Il caso crea un precedente importante, destinato a far discutere: tutela del lavoratore o grave limite di un diritto?

TORINO - Può una donna incinta conseguire l'esame di Stato per diventare medico? Secondo la Medicina del lavoro no. E' destinato a sollevare polemiche il caso di Ginevra, torinese laureata in medicina che, terminato il ciclo di studi, si è vista negare la possibilità di effettuare il tirocinio e l'esame a crocette. Il motivo? La dottoressa da qualche settimana è incinta.

No all'esame di abilitazione
In un primo momento, dopo la visita di medicina del lavoro, Ginevra è stata ritenuta idonea con alcune limitazioni, come quella di non prestare servizio in reparti a rischio come l'infettivologia e il pronto soccorso. Poi lo stop, tanto improvviso quanto inaspettato. Alla dottoressa è stato proposto il rimborso dell'iscrizione all'esame ma Ginevra, incredula, attacca; «E' discriminazione. Com’è possibile che la gravidanza venga considerata una limitazione e mi mettano davanti alla scelta di dover decidere fra il figlio e la carriera medica?". 

Tutela del lavoratore o limite di un diritto?
Il professor Canzio Romano della Medicina del lavoro del Cto, ai microfoni della Stampa, spiega il perché è stata negata la possibilità di sostenere l'esame alla giovane donna: «La legge parla chiaro. La normativa limita per le donne in stato interessante l’esposizione a rischi biologici sino al settimo mese di vita del bambino. Non è discriminazione, è tutela del lavoratore». Una posizione non condivisa da Ginevra, che in questo modo rischia di perdere tanto tempo nel suo percorso professionale. La torinese in dolce attesa spiega come l'iter dell'abilitazione si sarebbe concluso entro il quinto mese di gestazione, senza alcuna complicazione di salute. Ecco perché, consapevole dei propri diritti, ha deciso di portare la battaglia sino al Tar, se necessario.