25 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Test alle ore 9

Il concorso per insegnanti sbarca a Torino, 700 candidati (arrabbiati) per la cattedra di italiano

«Basta, non ne possiamo più. Dobbiamo essere sempre giudicati e messi sotto esame per un qualcosa che dovrebbe essere nostro di diritto»

TORINO - Il posto fisso si sa, al giorno d’oggi, è quasi un lusso. Ed è per questo motivo che questa mattina in 691 candidati si sono presentati in tredici scuole di Torino (più una di Chieri) per prendere parte al concorso per avere una cattedra fissa come insegnante di italiano. Debutta così a Torino quello che è stato battezzato come il «concorsone»: quasi 700 i candidati, perlopiù già professori ma precari, messi di fronte a un pc per rispondere in 150 minuti al test fatto da 8 quesiti, di cui 6 a risposta aperta e 2 a risposta chiusa, che vale parte del loro futuro professionale.

Proteste a non finire degli insegnanti precari
Presenti, come detto, ma tutt’altro che felici gli insegnanti precari che dovranno sostenere il test per poter avere una cattedra stabile. C’è chi insegna già da 10 o anche 15 anni: «Basta, non ne possiamo più. Dobbiamo essere sempre giudicati e messi sotto esame per un qualcosa che dovrebbe essere nostro di diritto», dice un’insegnante che arriva dal cuneese. Le fa eco un giovane professore, anche lui precario, «La cosa assurda è che noi insegniamo da tempo e siamo abilitati a farlo e ciononostante dobbiamo fare il concorsone». Parole ripetute fino alle 9 quando è iniziato il test.