27 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Truffe agli anziani

«Signora sono il maresciallo, o ci dà 900 euro o arrestiamo suo figlio», nuova truffa a Torino

Continuano le truffe dei finti carabinieri. Nelle ultime ore altre due prima una donna di 72 anni ha denunciato di aver ricevuto una telefonata da parte di un maresciallo dei carabinieri, il quale le ha detto che il figlio aveva fatto un incidente con la macchina priva della copertura assicurativa

TORINO - «Signora sono il maresciallo dei carabinieri, se non paga 900 euro arrestiamo suo figlio», questa la telefonata che qualche giorno fa ha ricevuto una signora di 72 anni. Dall’altra parte della cornetta c’era un uomo che si è qualificato come un graduato militare dell’Arma e che chiedeva soldi motivando il tutto con un incidente provocato dal figlio della donna a bordo di una macchina priva di assicurazione. Una telefonata che però di vero aveva poco perché si trattava di una truffa.

Soldi per «salvare» il figlio
Qualche ora dopo la telefonata a casa della settantaduenne si è presentato un «collaboratore» del maresciallo dei carabinieri, al quale la pensionata ha consegnato denaro contante e diversi oggetti in oro. La truffa si è così consumata, l’ennesima ai danni degli anziani a cui alla porta si presentano finti tecnici della caldaia, impiegati, avvocati bussano alla porta delle persone sole e, con una scusa o con un’altra, le convincono a farli accomodare e poi, con qualche stratagemma, li distraggono e portano loro via denaro e gioielli, e turbandoli molto.

La nuova truffa: i finti carabinieri
Tre, in particolare, sono gli stratagemmi utilizzati dai truffatori. Anche se, all’occasione, i copioni possono essere modificati con estrema rapidità. Il primo e più efficace è quello della richiesta di una cauzione per il rilascio di un parente arrestato. Una telefonata a casa di un anziano avvisa che il figlio o il nipote sono finiti in manette e che servono soldi per ottenere la liberazione. La richiesta può essere di poche centinaia di euro come di migliaia. «Il nostro ordinamento non prevede cauzioni per il rilascio di un arrestato, ma l’influenza di film e telefilm americani genera spesso il fraintendimento», dicono dalla caserma dei carabinieri. Altro stratagemma è quello di dover controllare soldi che potrebbero essere falsi: alla porta si presenta un finto carabiniere, spesso con cappellino o distintivo contraffatto, e chiede di entrare. Altra scusa per farsi aprire la porta di casa quella di un uomo che bussa alla porta dicendo di dover controllare la presenza di latitanti o ladri che potrebbero essere nascosti nell’appartamento. Una volta dentro ecco la richiesta di farsi mostrare soldi e gioielli e a quel punto basta una distrazione e la truffa va a segno.