20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Morto dopo la circoncisione casalinga

Neonato morto dopo la circoncisione casalinga: mamma e papà si contraddicono, qual è la verita?

E' deceduto poco dopo essere arrivato all'opedale Maria Vittoria il bambino di appena un mese a cui i genitori ghanesi hanno fatto fare la circoncisione in casa. Le indagini sono avvolte da un mistero, quello sui santoni

TORINO - Un giallo era e un giallo resta. I genitori del neonato di poco più di un mese morto dopo una circoncisione casalinga sono stati ascoltati dagli investigatori ma hanno fornito due versioni diverse di quanto è successo nella serata del 29 maggio nell’asilo occupato di via Ciriè. La mamma, una donna ghanese di 35 anni, ha raccontato che aveva il bambino sulle gambe e un «santone» ha utilizzato un paio di forbicine per circoncidere suo figlio: il padre non era presente da quanto ha detto la donna, e il piccolo avrebbe sanguinato un po’, ma non molto. Diverso il racconto dell’uomo, ghanese di 33 anni, che ha detto di essere stato in casa quando è stata fatta la circoncisione e che a praticarla sono stati tre «santoni» e non uno solo.

I «santoni» spariti nel nulla e le medicine
Le indagini della polizia, con l’inchiesta affidata ai pm Dionigi Tibone e Fabiola D’Errico, sono rese ancora più difficili perché di questi presunti «santoni» (o «santone» secondo quanto raccontato dalla mamma) non c’è traccia e nessuna parte in causa è stata in grado di dare elementi utili a poterli rintracciare. In più c’è il mistero delle medicine che, secondo l’ipotesi iniziale, erano state la causa della morte del piccolo perché somministrate in quantità eccessive. In particolare si parla di paracetamolo, utilizzato come analgesico e antipiretico: al piccolo ne sarebbe stato dato 250 mg in supposte, ma è possibile che la madre gli abbia somministrato anche un altro farmaco, forse una medicina tradizionale che era solita assumere lei stessa. Quest’ultimo dettaglio è stato raccontato dal padre ma ancora manca una conferma che potrebbe arrivare con l’autopsia già affidata al medico legale Roberto Testi.