24 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Il caso

La «Iena» Pelazza processata a Torino per sostituzione di persona

L'inviato del programma si difende: "Il diritto di cronaca è previsto nell'articolo 21 della Costituzione". Il processo riprenderà il 26 settembre

TORINO - Una "iena" a processo. Luigi Pelazza, uno dei famosi inviati della trasmissione televisiva Le Iene, in onda sul canale Italia Uno, si è presentato al tribunale Bruno Caccia di Torino per prendre parte al processo in cui è accusato di «concorso in sostituzione di persona».

Il servizio nella comunità
Per capire meglio la vicenda bisogna però fare due passi indietro. Pelazza, nel gennaio del 2012, ha realizzato un servizio in una comunità per persone affette da un disagio mentale nel quartiere Borgo San Paolo. Nel filmato, ripreso con una telecamera nascosta, si incontravano due donne: una madre e la figlia Katia, affidata alla comunità dalla sorella tutrice. La storia è ovviamente triste, con tanti lati oscuri nel rapporto tra la responsabile della comunità e la famiglia della ragazza. L'accusa rivolta a Pelazza è quella di essere entrato all'interno dell'edificio spacciandosi in realtà per un'altra persona.

La difesa di Pelazza
L'inviato si è difeso argomentando come "Il diritto di cronaca sia garantito a tutti i cittadini dall'articolo 21 della Costituzione». Inoltre pare che a realizzare il servizio sia stato il collega Luca  Panichi, giudicato con il rito abbreviato. Luigi Pelazza si sarebbe infatti limitato a svolgere solo quella che in gergo si chiama "chiusura del servizio». Il processo è stato rinviato al 26 settembre. Per Pelazza, una volta uscito dal Palazzo di Giustizia, solo selfie e abbracci con i fans.