26 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Omicidio-suicidio in via Chiesa della Salute

Tragedia con giallo in via Chiesa della Salute, 51enne sgozza la compagna e poi si impicca

I vicini hanno chiamato i vigili del fuoco per l'odore insopportabile che proveniva dall'appartamento di fianco al loro. Oltre la porta sono stati trovati i due corpi senza vita: lui aveva 51 anni, lei 36

TORINO - Prima avrebbe tagliato la gola alla compagna e poi si sarebbe tolto la vita lui stesso con una corda intorno al collo. Tragedia in via Chiesa della Salute dove in serata sono stati trovati due corpi senza vita, di un uomo e di una donna, al primo piano di una palazzina composta da negozi e due soli appartamenti al civico numero 62. Sono stati i vicini di casa di nazionalità cinese ad avvisare i vigili del fuoco. «Nell’alloggio dei nostri vicini c’è una puzza terribile», hanno detto al centralino del 115. Sul posto sono così intervenuti i pompieri insieme a un’ambulanza, ma quanto trovato al di là della porta di quell’appartamento ha costretto anche la polizia scientifica e il medico legale a recarsi in via Chiesa della Salute.

Omicidio suicidio: lei 36 anni, lui 51
Il corpo di lei è stato trovato disteso sul letto con un vistoso taglio alla gola, lui impiccato. Le due vittime sono Diana Gogoroia, addetta alle pulizie di nazionalità moldava e di 36 anni, e Antonio Missud, disoccupato di 51 anni. A quanto sembra l’omicidio-suicidio sarebbe avvenuto da qualche giorno, ma non prima di venerdì, giorno in cui la trentaseienne era tornata da una vacanza a San Benedetto del Tronto. Ancora ignote le cause che hanno portato alla tragedia. I vicini hanno affermato agli agenti di non averli sentiti litigare recentemente e che lei era solita affacciarsi al balcone e parlare in moldavo: cosa che ultimamente, anche quando era tornata dalla vacanza, non aveva fatto.

Precedenti per minaccia e violenza
Mentre la polizia è al lavoro con gli investigatori della Squadra Mobile per risolvere il giallo, scavando a fondo si scopre che Antonio Missud era noto alle forze dell’ordine per un precedente del 2003 per minaccia e violenza su persone e per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Nessun precedente invece per Diana Gogoroia che era in Italia con regolare carta di soggiorno.