29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
Salone del Libro

Appendino e Chiamparino in coro: «La 30esima edizione del Salone del Libro a Torino»

La sindaca Torino e il presidente della Regione Piemonte uniti e affiatati per un'unica causa: far si che l'edizione trentennale del Salone del Libro non venga organizzata a Milano

TORINO - Probabilmente, Chiara Appendino e Sergio Chiamparino non si sono mai visti così uniti. Il sindaco di Torino e il presidente della Regione Piemonte hanno di fatto abbandonato i propri schieramenti politici per sposare una causa comune: trattenere il Salone del Libro a Torino.

L'unione per il bene di Torino
La questione, nonostante gli scandali degli scorsi giorni, ha assunto un ruolo primario nell'agenda politica di Appendino e Chiamparino. L'obbiettivo, dichiarato apertamente, è quello di organizzare la trentesima edizione del Salone del Libro nel capoluogo piemontese. La location è ancora da decidere, la spinta di Milano per spostare la rassegna è forte e i guai giudiziari sembrano aver scoperchiato un vero e proprio vaso di pandora. Nonostante tutto, i due politici si sono compattati e uniti stanno remando con forza verso un'unica direzione.

Il ministro Franceschini convinto su Torino
La coppia, forse un po' improvvisata ma sicuramente determinata, lancia un messaggio chiaro al ministro di Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini: "Lavoriamo per preparare l'edizione del trentennale del Salone del Libro che si svolgerà qui a maggio. Vogliamo essere pronti per fine settembre». Ed è proprio il ministro Franceschini, forse convinto da tanto entusiasmo e unione d'inenti, che ha aperto ampi spiragli sulla conferma di Torino come città prescelta per ospitare il salone: "Penso che ci siano le condizioni per il rilancio del Salone del libro di Torino".

I problemi da risolvere
Non che i problemi manchino, anzi. Sul nome del nuovo presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura non vi è ancora un accordo. L'ente ha fatto sapere di volerci pensare ancora e anche lo statuto pare messo in discussione. L'Appendino intanto ha precisato come difficilmente il Lingotto verrà confermato come location: "Stiamo valutando alternative e porteremo la nostra proposta all'assemblea su Torino Esposizioni". La sensazione è che molto dipenderà dal coinvolgimento degli editori, che da tempo reclamano più spazio e autonomia all'interno del Salone. Facile che si vada in quella direzione e che i problemi di questi giorni possano essere risolti.