19 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Programma Appendino

Appendino, rivoluzione totale: smantellati i campi rom e palazzine ex Moi liberate

Nel programma per i prossimi cinque anni proposto dalla neo sindaca c'è spazio anche per il Cie di corso Brunelleschi, di cui verrà chiesta la chiusura al Governo

TORINO - Campi rom smantellati, palazzine Ex Moi liberate e chiusura per il CIE di corso Brunelleschi. E’ questo quello che traspare dal programma di Chiara Appendino che verrà ufficialmente discusso in Sala Rossa il 29 luglio. Se le promesse verranno rispettate, tra cinque anni il volto della città di Torino si presenterà totalmente cambiato, rivoluzionato. Per vedere il programma completo clicca QUI.

Ex Moi: «Istituzioni riprendano il controllo»
Indubbiamente la cattiva gestione dell’ex palazzine olimpiche, oggi casa improvvisata per un numero indefinito di cittadini stranieri, è una questione da risolvere al più presto. Quante persone ci vivono? Nessuno lo sa. In che condizioni di sicurezza? Nessuno lo sa. La scorsa amministrazione, di fatto, si è lavata le mani più volte, forte anche delle parole di Angelino Alfano che giusto qualche mese fa aveva ammesso: «Non esistono le condizioni per uno sgombero in sicurezza». Chiara Appendino non ci sta e nel suo programma rilancia: «Dovrà essere elaborato un piano, di concerto con la Questura e con le altre realtà del territorio attive su questo tema, per organizzare il trasferimento degli occupanti aventi diritto a richiedere lo status di protezione internazionale dalle palazzine EX MOI a strutture idonee. Sarà pertanto necessario avviare in collaborazione con le altre forze dell’ordine e le associazioni un censimento per permettere alle istituzioni di tornare ad avere il controllo delle palazzine, le quali saranno successivamente liberate e ristrutturate». Censimento, sgombero, ricollocazione dei rifugiati politici in strutture idonee e ristrutturazione delle palazzine: il piano è ambizioso e destinato a far discutere.

CIE, la soluzione proposta da Appendino
Per quanto riguarda il CIE di corso Brunelleschi, alla luce degli innumerevoli problemi verificatisi in questi anni, la posizione dei consiglieri del Movimento 5 Stelle è chiara: «Il Comune dovrà inoltre portare a livello di Governo centrale l’istanza per la chiusura del CIE di Corso Brunelleschi e la corretta applicazione della «direttiva rimpatri» 2008/115/CE». D’altra parte, come vi avevamo raccontato qualche settimana fa, i sabotaggi sono continui, le strutture cadono a pezzi e la tensione tra detenuti e guardie è continua. A rimetterci sono tutti, soprattutto i residenti che tra sommosse e proteste vivono in un clima ormai esasperato. Che il Centro di Identificazione e Espulsione, costruito nel 1999, sia giunto al capolinea? 

Campi rom, sgomberarli a determinate condizioni
Se per le prime due questioni, il programma prevede una soluzione in tempi brevi (entro i due anni), diversa è la situazione relativa ai campi rom torinesi. In questo caso, visto che il fenomeno è estremamente radicato e il numero di persone coinvolte è maggiore, i tempi sono più lunghi: si parla di un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni per risolvere quello che per molti cittadini è diventato un «problema». Cosa propone a riguardo il programma di Chiara Appendino? La neo sindaca chiede «il progressivo smantellamento dei campi nomadi», a patto che tale azione sia «affiancata da un inclusione socio economica delle popolazioni rom, sinti. La sindaca auspica impegno a favore dell’integrazione scolastica, sociale, lavorativa e abitativa». Per farlo, ma questo vale anche per i punti sopra elencati, il Comune svolgerà un ruolo di regia per favorire una maggiore sinergia con la Prefettura e con il Terzo settore che realizza progetti per le persone migranti e i cittadini stranieri.