29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Salone del Libro

Appendino rilancia per il Salone del Libro: «Torino avanti anni luce rispetto a Milano»

Maggioranza e opposizione mai così unite in vista dell’incontro decisivo di mercoledì, in cui gli editori discuteranno se spostare il Salone a Milano o lasciarlo a Torino. La sindaca rilancia: «Abbiamo una storia e una cultura del libro superiore…»

TORINO - Così uniti, forse, non si sono davvero mai visti. Il Salone del Libro unisce la Sala Rossa, con maggioranza e opposizione concordi nel promuovere ogni sforzo possibile per non «perdere» la celebre kermesse. «Salone del Libro a Torino e più forte di prima» è il grido di battaglia della sindaca Chiara Appendino. Un grido raccolto all’unisono da tutte le parti in causa: Comune, Regione, Ministero. La data decisiva, cerchiata in rosso sul calendario, è quella di mercoledì 27 luglio dove l’Aie (Associazione Italiana Editori) discuterà se spostare a Milano il Salone del Libro o mantenerlo a Torino.

L'affitto: da punto debole a punto di forza
Ormai è certo, la location sarà quella del Lingotto: nonostante l’inchiesta e i tanti problemi emersi in queste ultime settimane infatti, Chiara Appendino è riuscita a strappare a GL Events un accordo decisamente vantaggioso per quanta riguarda il contratto di locazione. Da 1.200.000 euro d’affitto a 600.000 euro: un canone dimezzato, per la gioia degli editori che in questo modo non dovranno più spendere le cifre esose degli scorsi anni per allestire i propri stand. Questo dettaglio, considerato dall’amministrazione comunale il punto debole della candidatura torinese, potrebbe convincere Aie a scegliere Torino. Tramontata ufficialmente l’ipotesi Torino Esposizioni. Ma è sui punti di forza che si concentra l’arringa di Chiara Appendino: «Abbiamo rafforzato il progetto culturale. Questa battaglia dobbiamo farla insieme, al di là di colpe o non colpe. Obbiettivo nostro è dare una governance più forte. Siamo convinti di farcela e di mantenere il salone del Libro a Torino, nonostante la situazione d’emergenza».

Anche il PD apprezza gli sforzi
Il richiamo all’unità da parte della sindaca, che peraltro riconosce anche i meriti delle gestioni passate, viene accolto anche dall’opposizione. Stefano Lo Russo apprezza e condivide lo sconto praticato da GL Events, ma allo stesso tempo non dimentica il futuro di Torino Esposizioni. L’idea del capogruppo del Partito Democratico è che si possa procedere secondo il vigente progetto di riqualificazione, che prevede di insediarvi la Biblioteca Centrale Civica e il Campus di Architettura. Niente trasloco, quindi.

Il rilancio della sindaca: «Noi avanti anni luce...»
Sulla possibilità di trasferire il Salone del Libro a Milano, come detto, si discuterà tra qualche giorno. Giuseppe Sala, sindaco del capoluogo lombardo, si è detto «prudente» sul fatto che il Salone possa spostarsi nella sua città e ha specificato come non vi sia nessuna intenzione di creare un conflitto tra due amministrazioni appena elette. Chiara Appendino, dal canto suo, pare avere le idee chiarissime: «La trentennale storia del Salone ci permette di essere avanti anni luce sulla cultura del libro. Il Salone rimanga a Torino, ancora più forte di prima».