20 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Via Giordano Bruno

In bilico il futuro dell'ex Moi dopo il dietrofront dell'Università, l'ex assessore: «Non riduciamolo a un mercatino»

Il progetto iniziale firmato con Università e Politecnico prevedeva la nascita di un polo di innovazione e di ricerca sulle tecnologie sanitarie. Ma con una lettera il Rettore ha informato di voler recedere dal progetto e ora i punti interrogativi sul futuro di via Giordano Bruno sono tanti

TORINO - «Non c’è nulla di improvvisato, c’è una lettera del 17 giugno dell’Università di Torino in cui ci informano di voler recedere dal progetto. Ora lavoreremo su due livelli: provare a rientrare nei binari trovando una quadra con l’Università e però, se non dovessimo riuscirci, bisogna avere un piano B perché quell’area non può rimanere ancora abbandonata a se stessa. E’ interesse di tutta la città». Parole del sindaco Chiara Appendino a conclusione di un lungo dibattito sul futuro dell’area delle Arcate dell’Ex Moi di via Giordano Bruno, un problema che la Città si porta avanti da diversi anni e che sembrava finalmente risolto con una convenzione sottoscritta con Università e Politecnico per la costruzione di un polo di innovazione e di ricerca sulle tecnologie sanitarie. Dicevamo che «sembrava» risolto perché il Rettore dell’Università di Torino lo scorso 17 giugno ha inviato una lettera al Comune comunicando la volontà di voler recedere dalla convenzione. Cosa che di conseguenza che di fatto farebbe anche il Politecnico.

La Città proverà a rimettere il progetto in carreggiata
Il sindaco Appendino a l’assessore all’Urbanistica Guido Montanari sono intenzionati ad avviare un’immediata interlocuzione con i due atenei torinesi al fine di verificare quali condizioni possono essere applicate per rimettere il progetto in carreggiata. «Resta elemento di approfondimento se», dice l’assessore Montanari, «anche a seguito di ciò che viene riportato nella comunicazione congiunta dei due rettori del 7 dicembre 2014, le arcate costituiscano ancora l’edificio ottimale per ospitare tale centro di didattica o nel frattempo ne sia stato individuato un altro». C’è però l’ipotesi, che anzi per il momento è la certezza, che non si faccia più nulla in via Giordano Bruno con Università e Politecnico. In questo caso l’amministrazione è intenzionata a trovare un’alternativa immediata «in sintonia con la loro vocazione architettonica e urbanistica». Tra le prospettive, Montanari ha proposto attività mercatali, piccolo commercio, attività produttive e di servizio.

Fassino: «Non si può archiviare in 5 minuti»
Accusata da più parti che durante i cinque anni di amministrazione non abbia provato a ridare vita all’ex Moi, Fassino ha risposto a tono a Montanari e Appendino: «Non si può archiviare in 5 minuti quel progetto», ha detto riferendosi alle alternative già proposte di attività commerciali al posto del polo universitario. «Quella ubicazione ha un senso perché è attigua a dove sorgerà la nuova Città della Salute quindi si riprenda un colloquio serio per vedere se si ripossa dare corso a quel progetto». Con lui si è schierata tutta la minoranza, in primis il capogruppo del Pd, ed ex assessore all’Urbanistica Stefano Lo Russo: «L’amministrazione è arrendevole e questo ci lascia inquieti. Avere l’incubatore universitario dentro le arcate ha un senso ben diverso dall’avere un ‘mercatino’ come propone l’assessore Montanari».