1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
La città nello smartphone

Buche, rifiuti o illuminazione: arriva l’app per cellulari per segnalare i problemi della città

Il prossimo autunno partirà la sperimentazione nel quartiere Barriera di Milano, poi si allargherà a tutte le Circoscrizioni di Torino. L’app è già in uso in oltre 300 comuni in tutta Italia

TORINO - L’assessora Paola Pisano lo aveva detto: Torino deve diventare più tecnologica e lo smartphone sarà sempre di più un oggetto per comunicare con l’amministrazione. E quindi non è un caso se nel capoluogo piemontese sarà sperimentata un’applicazione che permette ai cittadini di segnalare, con il supporto di foto e note, ciò che non va sul territorio come buche, problemi di illuminazione o di verde e degrado di vario genere. L’applicazione in questione la utilizzano già oltre 300 comuni in Italia, il più grande dei quali però (Trieste) non supera i 205mila abitanti: Torino farà da apripista tra le grandi città.

Si sperimenta a Barriera di Milano
Come ogni nuova tecnologia c’è bisogno di una fase di sperimentazione. L’amministrazione comunale ha deciso che il quartiere che per primo segnalare ciò che non va è Barriera di Milano, una di quelle zone di Torino che la nuova sindaca Chiara Appendino vorrebbe riqualificare e far sentire più vicina al centro città. E quale migliore occasione? Inoltre a Barriera di Milano ci sono molti più giovani rispetto ad altri quartieri e la sperimentazione potrebbe avvenire con più facilità. Si dovrebbe iniziare in autunno, nei mesi di ottobre o novembre.

L’applicazione non è stata ancora scelta
Come per il numero della coda all’anagrafe, in cui il Comune ha già iniziato la sperimentazione con l’applicazione «Qurami», anche per quanto riguarda le segnalazioni ci si affiderà a programmi per smartphone già rodati. Tre sono quelli ipotizzati: «Comuni-chiamo» usato a Parma, Treviso e Trieste, «Decoro Urbano», applicazione più utilizzata della precedente ma in Comuni più piccoli, oppure «Municipium», già utilizzato ad esempio dal Quarto Municipio di Roma, l’Eur. Tra le alternative ne uscirà una con cui partirà la sperimentazione.