19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Quartiere Barriera di Milano

Spaccio in piazza Montanaro, in manette un pusher con parenti «noti»

Aveva detto agli agenti di essere minorenne ma dai controlli fatti all’ospedale San Giovanni Bosco è risultato avere più di 18 anni. L’arrestato ha già il padre e due zii in carcere

TORINO - Continuano i controlli della polizia nella zona di piazza Montanaro. Sabato mattina, gli agenti del Commissariato Barriera Milano hanno arrestato C.B., spacciatore senegalese che riforniva la piazza. Durante l’attività di appostamento, il pusher era stato visto chiacchierare con un cittadino italiano, al quale cedeva un involucro color viola, contenente una dose di stupefacente.

Si è poi incamminato verso la vicina via Calvi, dove i poliziotti lo avevano visto poco prima nascondere in una buca delle lettere del condominio, adibita alla pubblicità, una confezione di una nota marca di integratori alimentari. Il giovane, appena prelevato il pacchetto dalla cassetta delle lettere, è stato repentinamente fermato dagli operatori. All’interno del contenitore non vi erano integratori, ma 18 dosi termosaldate, anche queste di colore viola, contenenti cocaina ed eroina, il tutto per un peso complessivo di 7 grammi ed è scattato l’arresto per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Privo di documenti d’identità e irregolare sul territorio nazionale, avendo dichiarato di essere minorenne, il giovane è stato accompagnato dagli operatori presso il nosocomio «San Giovanni Bosco» per essere sottoposto ad accertamenti medici, al termine dei quali veniva stabilito che lo stesso aveva un’età pari o superiore ai 18 anni. In merito, gli è stato contestato anche il reato di false dichiarazioni sull’identità personale.

Il padre e due zii, fratelli del padre, erano già stati arrestati nel mese di marzo dagli agenti dello stesso Commissariato, sempre per lo stesso reato. I parenti del pusher, ai quali poliziotti hanno sequestrato oltre un centinaio di dosi di cocaina, si trovano attualmente in carcere dove stanno scontando una pena cumulativa di quattro anni per reati della stessa indole.