13 maggio 2024
Aggiornato 23:00
Cronaca

Allarme profughi, in arrivo 2365 richiedenti asilo: Piemonte prossimo all’emergenza

Nelle ultime settimane sono ottocento i nuovi arrivi, cento solo nella giornata di oggi. L’assessore Cerutti spiega: «Pur nell’emergenza, riusciamo ancora a gestirli ma vanno affrontate tante questioni»

TORINO - Se non è emergenza, poco ci manca. Sono circa 800 i richiedenti asilo arrivati in Piemonte nelle scorse settimane, un numero destinato a crescere giù nella giornata di oggi quando il Piemonte accoglierà altri 100 immigrati. Come se non bastasse, su invito del Viminale alla Prefettura di Torino, la nostra regione nei prossimi giorni riceverà altre 2365 persone. Tantissime, soprattutto se si pensa che le strutture adibite all’accoglienza sono già pienissime. L’assessore regionale all’immigrazione Monica Cerutti, conscia delle difficoltà attuali destinate a crescere nell’immediato, ha commentato così quest’improvvisa ondata di richiedenti asilo: «Pur nell’emergenza, sono numeri che riusciremo ancora a gestire».

Le problematiche evidenziate dall'assessore Cerutti
Le istituzioni piemontesi, pur facendosi trovare preparate, sono conscie di una situazione che rischia di diventare ogni giorno di più allarmante. Non si spiegherebbe altrimenti il tavolo urgente richiesto dalla stessa Cerutti al nuovo prefetto Renato Saccone. Le tematiche d’affrontare, come ci aveva già segnalato in passato l’assessore sono tante: l’arrivo dei profughi, la diffusione dell’accoglienza, la presenza di minori lasciati da soli, le tempistiche legate alle richieste d’asilo e il fatto che molte di queste vengano poi respinte. Insomma un problema vasto e complesso.

Le possibili soluzioni per gestire l'emergenza
Come risolvere questo allarme che rischia di diventare presto una vera e propria emergenza? Sicuramente una delle possibili soluzioni è l’ampliamento dell’hub di Settimo Torinese. La struttura è arrivata al limite massimo consentito, con alcune brandine di fortuna montate fuori dalla tendopoli, nella tecnostruttura della prima accoglienza. Un provvedimento indispensabile, ma non sufficiente a soddisfare la richiesta totale. Le buone notizie potrebbero arrivare dall’apertura del nuovo centro d’accoglienza a Castel d’Annone. Il problema in questo caso sta nelle tempistiche: la recinzioni che servono a separare la zona del campo da quella che ospita le villette del demanio militare non sono ancora state posate. Si spera comunque che i lavori possano essere completati entro fine mese, in modo tale da poter accogliere i richiedenti asilo.