23 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Torino del futuro

L’assessore parla della ruota panoramica: «Perché non pensarla alla Pellerina o alla Colletta?»

Il progetto non è sicuramente nuovo, anzi è stato stoppato prima che a Milano si inaugurasse l’Expo. Prima di diventare assessore Guido Montanari aveva seguito tutta la vicenda, ne abbiamo parlato con lui

TORINO - Se n’è parlato per diversi mesi ed è stata oggetto anche di molte discussioni. Quello della ruota panoramica a Torino era un progetto nato qualche anno fa in seguito al boom del turismo in città che, secondo alcuni, avrebbe accomunato il capoluogo piemontese alle grandi capitali europee quali Londra e Parigi. Ma la «Turin Eye», così si sarebbe dovuta chiamare, non è mai stata realizzata nonostante il via libera arrivato dalla Soprintendenza nel 2015 e la scelta della location tra Torino Esposizioni e il parco del Valentino. Diversi i problemi che ne hanno bloccato la costruzione. Cosa ne è oggi di quel progetto? Con la nuova Giunta comunale e con il sindaco Chiara Appennino si può ancora pensare a una struttura del genere in città?

Dialogo con l’assessore all’Urbanistica Guido Montanari
Con chi parlare della ruota panoramica se non con l’assessore che per il Comune di Torino ha la delega all’Urbanistica? Guido Montanari, oggi anche vice sindaco, quando si iniziò a discutere del progetto era nella Commissione locale «Paesaggio di Torino» e quindi conosce bene tutta la cronistoria della Turin Eye. «Allora espressi molte perplessità su quel progetto, così come lo fece la Soprintendenza», ci racconta, «Credo che ogni città debba valorizzare ciò che ha di importante e non copiare dagli altri: noi abbiamo un parco Ottocentesco straordinario che forse non stiamo gestendo troppo bene e che invece andrebbe valorizzato in quanto tale senza bisogno di metterci una ruota panoramica». Una critica mossa sulla location scelta allora che, come abbiamo ricordato, parlava di uno spazio tra il Valentino e Torino Esposizioni.

Il Comune di Torino è favorevole o contrario?
Fatto sta che nonostante alcuni fossero scettici, arrivò il sì per la costruzione della ruota. Oggi, a ormai due anni di distanza da quel via libera, l’assessore Montanari confida che forse, «in spazi più ampi ci potrebbe anche stare». «Dobbiamo però ragionare molto in termini di paesaggio e di legame tra collina, fiume, città storia e montagne tenendoli in considerazione tutti insieme», aggiunge, «Farla a ridosso del parco storico non sono d’accordo, su altri spazi anche un po’ più esterni alla città sì».

«Perché non costruirla alla Pellerina o alla Colletta?»
Abbiamo capito che la ruota panoramica non verrebbe cassata dall’assessore che in molti hanno definito «l’uomo del no». La si potrebbe fare, a patto che sia in un luogo non centrale della città. E lo spiega bene lui stesso: «Noi vorremmo portare attrazioni e attività culturali anche fuori dalla cerchia delle mura storiche e questo lo faremo riducendo le attività nelle piazze auliche». E poi la proposta: «Perché non fare la ruota panoramica al parco della Pellerina o quello della Colletta? Mettiamoci dentro come ipotesi anche Italia ’61?». Bando agli entusiasmi, «la situazione però va studiata».