25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Turismo

Manca la neve artificiale, è caos sulle piste da sci: slitta l'apertura invernale?

La Regione ha appena deliberato lo stanziamento dei contributi arretrati ai gestori, ma non c'è l'accordo per la stagione imminente. Il rischio è che l'apertura delle piste possa slittare

TORINO - Siamo ancora d'estate e parlare già di freddo, neve e stagione sciistica potrebbe sembrare prematuro. Ma non è così, perchè a due mesi e mezzo dall'inizio dell'ipotetica apertura delle piste, la neve non c'è. Ci riferiamo ovviamente a quella artificiale, sparata dai cannoni prima dell'arrivo di turisti e sciatori: è la neve che nasce nella stagione estiva, ma è fondamentale per permettere alle piste di entrare in funzione quando le temperature non sono così rigide da permettere una nevicata. Cosa comporta quest'assenza di neve artificiale? Un possibile slittamento dell'apertura o addirittura la chiusura di alcune piste da sci.

Regione-gestori, non c'è l'accordo
Il problema è, ovviamente economico. La neve artificiale che gli sciatori trovano nella Vialattea e in BardonecchiaSki è infatti pagata al 60% dalla Regione Piemonte, che solo martedì scorso ha deliberato lo stanziamento dei contributi arretrati a impianti storici per gli sciatori piemontesi: Sestriere, Bardonecchia, Cesana e Sauze. Praticamente i più importanti. Più della metà della neve viene garantita da questi soldi, mentre la restante viene coperta dalle aziende private. I gestori riceveranno quindi i soldi del passato triennio, ma l'accordo per la stagione 2016-2017 non c'è ancora, nonostante il calendario segni ormai metà settembre. Anzi, c'è di più: il contratto per la produzione della neve artificiali attraverso impianti comunali è scaduto a maggio e quello nuovo non è stato ancora definito.

La preoccupazione per la nuova stagione
E' lecito quindi che tra i gestori e gli sciatori vi sia una leggera preoccupazione per la prossima stagione sciistica. La Regione in tal senso butta acqua (non neve, per ora) sul fuoco. L'assessore al Turismo Antonella Parigi afferma: «Non c'è alcun motivo di preoccuparsi», tanto che la seconda delibera dovrebbe essere approvata già nella prossima seduta del Consiglio. I gestori mettono fretta, hanno bisogno di capire quali impianti sciistici entreranno in funzione e soprattutto quando lo faranno. Poi partirà la campagna di promozione. L'obiettivo è di aprire le piste nel ponte dell'Immacolata, ma non è affatto scontato. Il conto alla rovescia è scattato. Le località montane aspettano con ansia che venga presa una decisione: è in ballo tutto il sistema turistico invernale piemontese.