19 maggio 2024
Aggiornato 01:30
Rivoluzione trasporti

Viabilità, è rivoluzione: nei controviali si viaggerà a 20 km/h per tutelare i ciclisti

La sperimentazione partirà da corso Principe Oddone. L'obiettivo è quello di creare più spazio ai pedoni e alle biciclette. Il modello? La mobilità sostenibile applicata in Olanda

TORINO - Se nelle prossime settimane doveste incontrare un'auto intenta a procedere "a passo d'uomo" in un controviale, non stupitevi. Il Comune ha infatti deciso di incentivare la mobilità dolce, obbligando le macchine a percorrere i controviali a 20 km/h. Si tratta di un'idea senz'altro particolare, in grado di rivoluzionare la viabilità torinese. L'iniziativa, volta a tutelare soprattutto i pedoni e le biciclette, scatterà nelle prossime settimane in corso Principe Oddone, dove avrà luogo un periodo di sperimentazione. Il tratto in cui verranno condotti gli esperimenti è quello che, dal centro alla periferia, precede piazza Baldissera. 

Le biciclette, una priorità della nuova amministrazione
Quest'idea fa capire quanto l'attuale amministrazione , nello specifico l'assessorato ai trasporti presieduto da Maria Lapietra, abbia a cuore la tutela dei ciclisti. Provvedimenti in favore del mezzo di trasporto a due ruote erano già stati annunciati nel programma di Chiara Appendino, ma forse nessuno si aspettava un intervento simile. La trasformazione delle carreggiate secondarie in controviali "lumaca" è infatti il primo passo nel percorso che dovrebbe, almeno secondo l'attuale Giunta, portare Torino a sposare sempre di più il concetto di mobilità sostenibile. Meno auto e scooter, più mezzi pubblici e biciclette: quello che a molti poteva sembrare uno slogan da campagna elettorale, si sta rivelando invece una priorità dell'amministrazione.

Le ragioni della scelta di corso Principe Oddone
Se la fase di sperimentazione avrà luogo in corso Principe Oddone, una ragione c'è. La viabilità della zona, dopo l'inaugurazione del passante ferroviario dello scorso giugno, è ancora modificabile. Il progetto attuale infatti non è di certo a prova di ciclista, anzi. L'assessore Maria Lapietra lo ha definito "inqualificabile e pericoloso per i ciclisti». Ecco perché si interverrà lì. Il problema è che i cittadini torinesi non sono affatto abituati a viaggiare a queste velocità nei controviali e, almeno inizialmente, potrebbero far fatica a capire la nuova regola. Ecco perchè, al di là dell'adeguata segnalazione tramite cartelli stradali, Maria Lapietra ha promesso di adottare dissuasori, chicane con parcheggi in strada e altri sistemi per far si che il traffico venga rallentato a prescindere.

Rivoluzione culturale, il modello è quello olandese
La sensazione è che cambiare un regolamento servirà a poco, se questa variazione non dovesse essere accompagnata da un cambiamento a livello culturale. In Francia e in Svizzera ad esempio vi sono già alcune strade in cui il limite da non superare è di 20 km/h, ma il modello dell'attuale amministrazione è quello olandese, con delle zone in cui la velocità è di circa 10 km/h, per una città a misura di bici. Un concetto rivoluzionario, soprattutto se applicato nella (ex?) capitale europea dell'automobile.