29 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Intervista all'assessore

Nei controviali a 20 km/h per la sicurezza dei ciclisti: «Possibile con parcheggi e chicane»

Abbiamo voluto capire meglio come saranno i controviali del passante ferroviario lungo corso Principe Oddone. Avranno un limite di 20 chilometri orari e l’assessora alla Viabilità Maria Lapietra ci ha chiarito le idee

TORINO - «Nei controviali si dovrà andare a una velocità tale che addirittura i bambini ci dovrebbero poter giocare. Devono essere visti come i cortili di casa. Ecco perché saranno sicuri per chi si sposta in bicicletta». A dircelo è l’assessora comunale alla Viabilità Maria Lapietra durante un sopralluogo del suo assessorato - insieme ai tecnici del Comune e alle associazioni di ciclisti - lungo le piste ciclabili che da corso Principe Oddone, dalla rotonda di corso Regina Margherita, portano fino alla stazione di Porta Nuova. Il tema è molto sentito e la bicicletta è vista dalla nuova amministrazione della città come uno dei pochi mezzi alternativi all’auto davvero validi. A latere del sopralluogo ci facciamo spiegare meglio i controviali con il limite dei 20 chilometri orari.

Controviali con chicane fatte da parcheggi auto
Difficile pensare a una qualsiasi strada di Torino in cui le auto transitino con una velocità così ridotta. In prossimità della rotonde, ad esempio, c’è il limite dei 30 chilometri orari ma il divieto non viene praticamente mai rispettato se non nell’immissione nella rotonda stessa. «E’ difficile far rispettare un limite di velocità così basso, ma in questi controviali vogliamo una promiscuità che solo così possiamo garantire», ci spiega l’assessora Lapietra, «Il tratto di passante di corso Principe Oddone è diviso in due al momento: quello che va da piazza Statuto a dopo via Ciriè è stato già ultimato, poi c’è quello fino a piazza Baldissera in cui ci sono ancora i lavori in corso». Quest’ultimo sarà il primo a essere ritoccato: «Qui ci saranno le ormai famose chicane e saranno create con gli stalli per i parcheggi che non saranno solamente su un lato della carreggiata, ma su entrambi e saranno messi a intervalli regolari. Questo permetterà di ridurre la velocità della auto in modo sistematico». Diversa la storia del primo tratto di controviale in cui le vetture già stanno circolando e per cui l’assessora ha una certezza e un’ipotesi: «Di sicuro tra qualche giorno saranno affissi i cartelli del nuovo limite di velocità (20 chilometri orari, ndr). Poi vedremo se servirà mettere dei grossi vasi a bordo carreggiata per far rispettare il divieto o altro che abbia la stessa funzione».

Velocità come nei cortili di casa
L’idea dei controviali a velocità così ridotta è certamente una novità per la città di Torino. L’utilizzo consentito in modo promiscuo ad auto e bici su un percorso fatto a zig zag con auto in sosta alternativamente a destra e sinistra fa sorgere il dubbio di un problema nel caso una vettura cercasse di superare un ciclista. «No, questa criticità non può venirsi a creare», ci ammonisce Lapietra, «un limite di 20 chilometri orari non prevede il sorpasso. A una velocità tale ognuno resta al suo posto. Bisogna pensare a questi controviali come se fossero dei cortili di casa in cui si cammina e in cui ci potrebbero essere anche dei bambini che giocano». L’esempio e la teoria sono chiari, ora si aspetta la messa in pratica per vedere se anche fattibile.