20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Cronaca

Città-carcere, accordo raggiunto: i detenuti torinesi al lavoro per riqualificare le periferie

L'accordo è stato firmato ieri tra la Città di Torino, la direzione del carcere, Amiat e Gruppo Iren: le attività saranno svolte a titolo volontario e gratuito

TORINO - I detenuti della Casa Circondariale "Lorusso e Cutugno" si occuperanno della cura e della manutenzione degli spazi pubblici urbani. In pratica si metteranno a disposizione della città a titolo volontario e gratuito. L'accordo è stato sottoscritto ieri dalla direzione del Carcere insieme alla Città di Torino, Amiat e Gruppo Iren: la durata del protocollo è di sei mesi, mentre le attività saranno organizzate in tre moduli di sette settimane ciascuno. 

Città-carcere, i dettagli dell'accordo
Grazie al Protocollo d'Intesa firmato saranno trenta le persone in regime carcerario che avranno la possibilità di lavorare all'esterno del carcere. Sarà responsabilità della Casa Circondariale individuare i detenuti che beneficeranno di questo provvedimento. Va specificato come le attività verranno svolte a titolo completamente gratuito e volontario. Gli unici costi saranno ovviamente i costi assicurativi (compresa la copertura infortuni) e di spostamento: nel primo caso sarà la Città di Torino a farsene carico, mentre nel secondo ci penserà Gtt (tramite accordo con il Comune) a offrire i titoli di viaggio. La Città non si limiterà però solo a garantire la copertura assicurativa, ma integrerà il lavoro volontario con attività in regime di lavoro accessorio per la durata di una settimana: un'azione possibile grazie al contributo della Compagnia di San Paolo e la collaborazione della Casa di Carità Arti e Mestieri, che di fatto sarà il datore di lavoro dei detenuti.

Detenuti al lavoro nelle periferie
Di quali attività si occuperanno i detenuti? In prevalenza della manutenzione degli spazi pubblici comuni. Lo faranno sotto la supervisione di alcuni referenti del progetto indicati dalla Città e da Amiat, in costante collegamento con la direzione della Casa Circondariale. Amiat inoltre si occuperà di fornire a i detenuti know how, abbigliamento, personale e le attrezzature e strutture adeguate a svolgere l'attività lavorativa. Il numero di 30 detenuti/lavoratori inoltre potrebbe crescere fino a 40 qualora dovessero pervenire ulteriori fondi dal progetto AxTo, realizzato dall'amministrazione per riqualificare le periferie. C'è di più: il lavoro accessorio potrebbe coinvolgere anche persone in difficoltà, con 70 persone disoccupate da impiegare dopo esser state individuate tramite un apposito bando pubblico.