19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Trasporti pubblici

Caos trasporti, mancano i fondi: richiesta la sospensione delle linee tranviarie fino al 2017

La richiesta, avanzata dall’Agenzia della Mobilità Piemontese, è arrivata all’assessora ai Trasporti Maria Lapietra che però non ha alcuna intenzione di assecondarla: «Vogliamo riorganizzare, non tagliare». I fondi per garantire il trasporto pubblico sono diminuiti del 27% negli ultimi cinque anni

TORINO - Come risparmiare sul trasporto pubblico locale? «Sospendendo le linee tranviarie fino al 31 dicembre 2016». E’ questa la proposta avanzata dall’Agenzia della Mobilità Piemontese per far fronte alla carenza di fondi destinati al trasporto pubblico per l’anno 2016. La richiesta è pervenuta questa mattina negli uffici dell’assessora Maria Lapietra, impegnata nel riorganizzare un sistema al collasso a causa dei debiti e della forte riduzione dei fondi provenienti dalla Regione. L’idea di sospendere o ridurre fortemente le linee tranviarie proposta dall’Agenzia è motivata dal fatto che la corsa di un tram costa al chilometro molto di più rispetto a quella di un semplice bus. La parola d’ordine è «risparmiare per arrivare a fine anno»

L'assessore contraria, ma spiega: «I fondi diminuiscono di anno in anno»
L’offerta comunque non sembra riscontrare il favore dell’assessora, che sottolinea come il trasporto tranviario sia fondamentale anche per l’ambiente. Lapietra, costretta ora a sopperire a un ammanco di circa 6 milioni di euro da qui al 31 dicembre, sottolinea inoltre come i fondi destinati dalla Regione al trasporto pubblico diventino sempre più risicati di anno in anno. Una tesi, quella portata avanti dall’assessora, difficilmente smentibile: dal 2011 al 2016 infatti il contributo della Regione è diminuito del 26%. Per il 2017 i milioni di euro a disposizione saranno 133, che togliendo i 6 delle agevolazioni portano a un contributo di 127 milioni di euro. Una cifra ben distante dai 170 garantiti fino a qualche anno fa. Lapietra avverte: «Per garantire il servizio servono almeno 140 milioni di euro fissi».

Lapietra: «Necessaria riorganizzazione totale del servizio»
Tra disallineamenti, fondi carenti e difficoltà di comunicazione tra Comune, Regione e Agenzia della Mobilità Piemontese, la sensazione è che vada completamente rivisto il sistema dei trasporti torinese. L’attuale rete è stata infatti pensata negli anni ’80, pertanto richiede una riorganizzazione pressoché totale. E’ proprio su questo termine che si basa la filosofia della Giunta Appendino: «Riorganizzare e non tagliare». L’opposizione, dopo aver condannato «l’immobilismo pericoloso» su cui sta viaggiando il Comune di Torino, chiede a gran voce che il piano di riorganizzazione venga illustrato al più presto nei dettagli. Qualche indiscrezione intanto trapela già: coordinare servizi e determinare i nodi di interscambio, evitare la sovrapposizione delle linee, aumentare le velocità commerciali, corsie riservate, eliminazione delle fermate più vicine inferiori ai 300 metri, migliorare l’orario e il cadenzamento negli orari serali e riorganizzare le linee in base alle richieste dei lavoratori. Un percorso non semplice con un budget a disposizione risicato. Una buona base di partenza potrebbe essere quella di «salvare» i tram torinesi.