20 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Parco della Salute

Saitta bacchetta Montanari sull’Oftalmico: «Una variante non condiziona le scelte della Regione»

L’assessore regionale alla Sanità risponde al vicesindaco di Torino e assessore all’Urbanistica che aveva parlato di legare i destini di Oftalmico e variante urbanistica approvata lo scorso 18 ottobre.

TORINO - «La parte dell’attuale ospedale Oftalmico che verrà trasferita nella Città della Salute sarà certamente una delle eccellenze del futuro Parco della Salute che realizzeremo nell’area ex Avio». Parola dell’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, dette per rassicurare il vicesindaco di Torino e assessore all’Urbanistica, Guido Montanari, il quale, nelle ultime ore, aveva parlato di unire il destino della struttura sanitaria di via Juvarra alla variante urbanistica del Parco della Salute approvata lo scorso 18 ottobre in Sala Rossa con cui si precisava che la riorganizzazione del polo ospedaliero cittadino e del Parco deve prevedere la contestuale progettazione e riutilizzazione delle aree del distretto Molinette, Sant’Anna e Regina Margherita.

«Una variante urbanistica non può condizionare»
Nel rispondere a Montanari, l’assessore Saitta ha voluto ancora sottolineare come una variante urbanistica non possa condizionare scelte che competono in via esclusiva la Regione Piemonte. «Non credo proprio che l’assessore Montanari abbia voluto espropriare la Regione Piemonte delle competenze in materia di programmazione ed edilizia sanitaria», ha detto Saitta, «ho già avuto modo di illustrare personalmente al vicesindaco Montanari quali sono le ragioni alla base del trasferimento dell’Oftalmico e quali i vantaggi che ne deriveranno».

Spostamento dell’Oftalmico anche per rientrare dai debiti
La questione dello spostamento dell’Oftalmico non è certamente nuova. Il tema è nuovamente balzato agli onori della cronaca con il cambio di amministrazione cittadina e con la nuova Giunta della sindaca Chiara Appendino che ha già incontrato sia l’assessore Saitta, sia il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, per avere i dettagli di una decisione assunta durante gli anni in cui il presidente regionale era Roberto Cota e contenuta nei programmi operativi del piano di rientro dal debito sanitario concordati con i Ministeri romani e vincolanti. «Abbiamo spiegato loro», conclude Saitta, «come tale decisione risponda all’esigenza di garantire maggiore qualità e sicurezza ai pazienti che, completato il trasferimento, faranno riferimento alla Città della Salute e al San Giovanni Bosco».