20 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Dall'ospedale Mauriziano

Intervento senza precedenti al Mauriziano, paziente salvato da aneurisma dell’aorta

Il paziente, 65 anni residente nel Lazio, è arrivato a Torino dopo aver girato diversi ospedali d’Italia e d’Europa. Al Mauriziano è stato sottoposto a un’operazione a bassa invasività

TORINO - Grazie a un intervento non invasivo senza precedenti all’ospedale Mauriziano è stata salvata la vita a un paziente di 65 anni proveniente dal Lazio affetto da un raro e complicato aneurisma dell’aorta toraco-addominale, all’ospedale. Si è trattata di un’operazione talmente delicata che in altri ospedali italiani non si erano sentiti di effettuare e dopo una lunga odissea durata diversi mesi, oggi il sessantacinquenne sta bene.

La malattia e l’operazione «diversa» al Mauriziano
La malattia consiste in un’estesa dilatazione della più grande arteria del corpo umano sia a livello toracico che addominale, con il coinvolgimento dell’origine dei vasi che portano sangue all’intestino, al fegato e ai reni. Fino a poco tempo fa l’unico trattamento possibile era quello chirurgico consistente nella sostituzione di tutto il tratto di aorta dilatata e il contemporaneo reimpianto di tutte le arterie che da essa originano. I rischi di questa proceduta, ben noti a tutta la comunità scientifica, sono l’elevata mortalità postoperatoria, la dialisi e la paraplegia a causa di danno al midollo spinale. All’ospedale Mauriziano, a cui il paziente è arrivato dopo aver girato diversi ospedali in Italia e in Europa, gli viene proposta un’operazione a bassa invasività che consiste nell’introdurre dall’arteria femorale una protesi particolare costruita su misura con alcuni fori al fine di introdurre, da un piccolo accesso al braccio, delle ulteriori piccoli protesi che garantiscano flusso sanguigno ai visceri. Deciso ad affrontare l’intervento al Mauriziano, il paziente è stato operato escludendo totalmente l’aneurisma e garantendo allo stesso tempo il flusso del sangue agli organi dell’addome.

Il paziente è tornato a casa
Dopo l’operazione il paziente sessantacinquenne è rimasto sotto osservazione per qualche giorno. In particolare gli anestesisti hanno monitorato per 72 ore la funzione neurologica grazie a uno speciale catetere inserito all’interno del midollo spinale. Dopo cinque giorni l’uomo ha potuto fare ritorno a casa.