26 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Storie di Torino

La lavorazione del miele come una volta: la scommessa di due torinesi partendo dalle Langhe

Parallelamente alle rispettive professioni, Giuseppe e Nicola, agente immobiliare il primo e ingegnere il secondo, hanno rilevato l’attività del suocero di uno dei due e ridato vita a una realtà trentennale di lavorazione del miele

TORINO - Nella crisi del mercato del lavoro c’è chi riesce a reinventarsi e trovare strade professionali che non avrebbe mai pensato di percorrere. C’è anche chi fa lo stesso percorso non per necessità, ma per passione. Ed è quanto hanno fatto Giuseppe Falcone e Nicola Recchia, due amici di lunga data, entrambi torinesi, che nel tempo libero dai rispettivi impegni hanno preso in mano l’attività di lavorazione di miele del suocero di uno dei due e l’hanno portata a nuova vita proprio quando l’attività sembrava essere arrivata agli sgoccioli. Agente immobiliare il primo, ingegnere civile il secondo, poco prima dell’estate si sono trovati a parlare di quanto aveva fatto il papà della moglie di Giuseppe negli ultimi trent’anni e tra una chiacchiera e l’altra hanno deciso di provare a cimentarsi in un’arte difficile ma che, a qualche mese da quel giorno, ha già dato loro parecchie soddisfazioni, non in termini economici, ma per l’apprezzamento riscontrato in chi assaggia il loro prodotto.

«Le Langhe nel Miele»
Luciano Novelli, il suocero di Giuseppe Falcone, iniziò a lavorare il miele insieme al monaco di San Benedetto Belbo, comune in provincia di Cuneo. Decisero di lavorare il miele delle Langhe e con antiche tradizioni rielaborarono quell’alimento prodotto dalle api che vendevano esclusivamente per corrispondenza a pochi clienti. L’attività è andata avanti tra alti e bassi per quasi trent’anni. Con l’arrivo del 2016 Luciano aveva però preso la decisione più difficile per lui, quella di smettere di lavorare il miele a causa della riduzione delle vendite e perché iniziava a sentire la fatica di lavorare da solo. Ed è allora che il genero e l’amico hanno preso in mano la situazione per tirare su le sorti della piccola azienda provando a fare ciò che non avevano mai fatto. Da una parte Nicola Recchia ha messo la sua esperienza informatica facendo un sito internet e pagine social, dall’altra Giuseppe Falcone, da esperto venditore, ha fatto quello che meglio gli riesce cominciando un porta a porta tra amici e conoscenti per fare assaggiare il «loro» prodotto, fatto con l’aiuto del suocero. Quando la tradizione si mischia con la tecnologia il risultato non è così scontato. E lo sa bene il duo di amici, partito da un logo e da un nuovo nome che aiutasse a capire il loro prodotto. «Le Langhe nel Miele» rappresenta bene ciò che sono, la loro natura e la loro «incontaminazione» visto che tutti i prodotti hanno tra gli ingredienti miele (appunto) e poco più.

Tanti i prodotti che si fanno con miele e nocciole
Aiutati dalla saggezza e dall’esperienza del suocero, a oggi con la nuova attività riescono a offrire 37 tipi diversi di prodotti tra mieli «normali», mieli da bere, mieliti, creme varie e peccati di gola. «Il più richiesto fino a oggi è il Mielito Balsamico», ci dice Giuseppe, «è un miele ottimo per il raffreddore e per la tosse ed è composto da miele millefiori, oli essenziali di eucalipto, pino e menta, oltre al propoli». Tra le curiosità che portano «fieri in petto» c’è l’Aceto di Miele: «E’ sicuramente il più curioso e chiunque lo abbia assaggiato ci ha chiesto come fosse fatto. Non c’è nulla di più semplice: acqua e miele italiano fermentati, nulla più». Tra i più delicati e tra quelli che a Natale potrebbero essere regalati c’è la Rosa nel Miele, un miele dal gusto particolare creato con la macerazione dei petali di rosa nel miele. «Noi cerchiamo di fare prodotti unici che non ci sono nel mercato utilizzando solo prodotti naturali delle Langhe e fatti artigianalmente». E in futuro cosa faranno i due amici, oggi ancora venditore di case uno e ingegnere civile l’altro? «Questa potrebbe essere una bella opportunità ma viviamo giorno per giorno imparando sempre cose nuove. Non si esclude nulla nella vita».