20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Bolkestein

Mercati, la Giunta in campo per gli ambulanti: chiesta la sospensione della Bolkestein

La decisione è arrivata nella giornata di ieri. Secondo la Giunta Appendino è emersa l’esigenza di verificare in tempi rapidi la fattibilità di una proroga delle concessioni dei posteggi su area pubblica. Sono circa 17.000 i posti fissi interessati: il 29 novembre presidio in piazza Castello

TORINO - «Stop alla direttiva Bolkestein»: la decisione è arrivata ieri, quando la Giunta comunale ha annunciato di voler congelare l’applicazione della direttiva comunitaria e sospendere così la pubblicazione dei bandi per i singoli posteggi. La motivazione? «Aspettare che il quadro normativo relativo alla Bolkestein evolva in modo chiaro, per adottare i necessari provvedimenti nel rispetto delle leggi dello Stato e atti che tutelino il tessuto economico locale rappresentato dal commercio ambulante». Parola dell’assessore al Commercio, Alberto Sacco.

17.000 i posti fissi in concessione ai mercati
L’auspicio della Giunta è che il Governo escluda la categoria degli ambulanti dall’applicazione della normativa. Una decisione che coinvolge tantissime persone e famiglie, se si pensa che sono circa 17.000 i posti fissi attualmente in concessione ai mercati. Con la sospensione della pubblicazione dei bandi è stata anche rinviata la fissazione della data dalla quale non potranno più essere accettate comunicazioni per istanze di miglioria, frazionamento, scambio posto e cambio settore merceologico. L’alternativa è di prorogare fino al 2020 l’applicazione della normativa.

Il 29 novembre presidio in piazza Castello
La decisione della Giunta Appendino è stata ovviamente apprezzata dai sindacati degli ambulanti che tra meno di una settimana, martedì 29 novembre, hanno annunciato un presidio in piazza Castello, sotto la Prefettura, a partire dalle 16. Non è chiaro se prima o dopo vi sarà un corteo per le vie del centro cittadino. La «battaglia ideologica» sembra essere quindi quella degli ambulanti, supportati da Comuni e Regioni, contro l’Europa e il Governo. In gioco il futuro economico e sociale di migliaia di persone.