25 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Panoxyvir

«Addio raffreddore grazie a uno spray nasale»: l'idea rivoluzionaria di una start up torinese

Panoxyvir ha sbaragliato la concorrenza e vinto il Premio Nazionale per l'Innovazione. Il raffreddore è una delle malattie più frequenti al mondo: questo spray non lo curerà solamente, ma svolgerà anche un ruolo di prevenzione

TORINO - Se vi dicessimo che domani potreste smettere di starnutire in continuazione o ammalarvi a causa del raffreddore? Probabilmente l'idea verrebbe accolta con favore da chiunque. Questa prospettiva, apparentemente irreale, è in realtà più vicina di quanto si possa pensare. Il merito? E' tutto di Panoxyvir, la start up torinese che ha sbaragliato la concorrenza e vinto il Premio Nazionale per l'Innovazione. Un successo straordinario e inaspettato per un'idea davvero rivoluzionaria eliminare il raffreddore tramite uno spray nasale antivirale.

Panoxyvir, come combattere il raffreddore
Non parliamo di mitigare e tenere sotto controllo i sintomi dell’infezione più diffusa al mondo, questo avviene tutt’ora da diversi anni. Panoxyvir vuole diventare il primo farmaco a curare e soprattutto prevenire i sintomi del raffreddore. Il concetto su cui si basa l’idea dello spray anti-raffreddore è piuttosto semplice: offrire al virus una sorta di antidoto su base naturale. E’ l’organismo umano infatti a produrre gli ossisteroli durante il processo di ossidazione del colesterolo e quest’ultimi curano e prevengono la nascita dei ceppi del virus. Giuseppe Paoli, presidente e AD di Panoxyvir ha spiegato a Diario Innovazione: «Gli antivirali attualmente in circolazione curano i sintomi - ci racconta il Prof. Poli - ma non la causa. Panoxyvir, invece, ha brevettato gli ossisteroli dotati di una potente attività antivirale contro il virus del raffreddore, il rhinovirus, andando, quindi, a colpire direttamente la causa».

Il ruolo della Regione e dell'Università nella ricerca
La ricerca dunque continua a fare passi avanti, anche e soprattutto grazie al ruolo e al contributo degli incubatoi universitari. Da aprile sono 33 i business plan approvati, con i proponenti che possono accedere alle misure di sostegno finanziario per le startup innovative. Solo la Regione Piemonte ad esempio finanzia l’intera filiera che dalla ricerca porta alla nascita di nuove imprese con uno stanziamento di 8,5 milioni di euro da qui al 2020. Per quanto riguarda Panoxyvir, il processo produttivo potrebbe durare circa 7-8 anni, poi il farmaco entrerà nelle case dei cittadini. Parliamo comunque di un processo lungo e costoso, considerato che solo la produzione costa più di un milione di euro. Intanto, in attesa di portare avanti questa meravigliosa idea, i torinesi possono "esultare": i nostri ricercatori si sono dimostrati ancora una volta tra i migliori al mondo.