22 maggio 2024
Aggiornato 00:30
Autovelox

«Autovelox di corso Regina spento da marzo» e non sarà riattivo prima di settembre 2017

La Giunta Fassino conosceva il problema ma non si fece nulla. Da allora sono passati nove mesi e sono andati «perduti» 3 milioni di euro di mancati incassi delle sanzioni. Ci vuole però tempo per la sostituzione

TORINO - «L’autovelox di corso Regina Margherita è spento da marzo scorso». Parole dell’assessore alla Viabilità Maria Lapietra che confermano quanto apparso nei giornali nelle scorse ore e che fanno emergere un problema non da poco per le casse comunali. Secondo i calcoli fatti da La Stampa, lo spegnimento delle videocamere fino a oggi sarebbe costato tre milioni di euro di mancati introiti dalle sanzioni che ogni giorno venivano fatte per chi correva in auto in quel tratto di strada. Tanti soldi, ma anche pochi però se si pensa che la situazione potrebbe rimanere immutata per altri nove mesi, il tempo di sostituire quelli presenti - che con l’usura hanno smesso di fare il loro lavoro - con altri nuovi.

Niente multe dal 23 marzo 2016
Sulla poltrona di primo cittadino sedeva ancora Piero Fassino. Il problema era già noto ma inizialmente non si trovarono i fondi necessari - 200mila euro - e poi, quando questi sembravano finalmente esserci, non si fece più nulla. Con le elezioni in vista e con il cambio di amministrazione sono infine passati nove mesi senza che nemmeno un automobilista ricevesse una sanzione per eccesso di velocità. Le multe, occorre ricordare, vanno da 41 a oltre mille euro e da marzo a dicembre del 2015 ne furono fatte quasi 25mila. Ma come mai sono spente? Semplice, i velox di corso Regina Margherita sono strumenti molto potenti quanto delicati e non hanno vita infinita. Sono all’entrata della tangenziale da dieci anni e l’usura non consente più la precisione che un autovelox deve avere. Per continuare a garantire un controllo della velocità devono essere necessariamente sostituiti.

Autovelox riacceso a settembre 2017
La nuova Giunta, quella della sindaca Appendino, da qualche settimana si sta occupando della faccenda, ma non sono procedure così veloci e a occuparsene non è solo il Comune di Torino ma anche 5T. Dopo la delibera dei 200mila euro, si dovrà procedere con un appalto che, parlando di tempistica, non si risolverà prima di sei mesi e poi si passerà alla sostituzione degli autovelox e alla loro omologazione: su per giù nove mesi in totale, quindi non prima dell’autunno del prossimo anno.