26 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Sanità

Trapiantato un rene al posto della milza, salvata un bambina: è il 1° intervento al mondo

La piccola, di soli sei anni, non poteva bere e urinare. Nonostante le mille complicazioni dovute a malformazioni e rischi, i medici le hanno salvato la vita con un intervento mai eseguito al mondo

TORINO - Un intervento unico al mondo, una vita salvata. All'ospedale Molinette di Torino è stato trapiantato un rene al posto della milza: si tratta di una tecnica molto rivoluzionaria, che ha permesso di guarire una piccola bambina di sei anni e in dialisi dalla nascita. La bimba, a causa di una rara anomalia allo sviluppo del rene, non poteva nè bere nè urinare. 

Due anni fa il trapianto fallito
Due anni fa, nell'agosto del 2014, i medici avevano già provato a trapiantare semplicemente un rene, ma quest'ultimo non aveva funzionato a dovere a causa di alcune malformazioni dei vasi sanguigni e addominali. Un ulteriore trapianto, complicato per la malformazione della bimba, sarebbe stato pericoloso per la vita della piccola stessa.

L'intervento unico al mondo che ha salvato la piccola
Il trapianto unico al mondo è stato eseguito nella notte tra il 9 e il 10 dicembre: per poter creare lo spazio necessario per il nuovo rene, è stata applicata una tecnica chirurgica innovativa: asportazione della milza e impianto del rene sui vasi della stessa milza lungo il loro decorso dietro al pancreas. L’uretere del rene trapiantato (sufficientemente lungo grazie alle dimensioni del donatore, superiori rispetto alla statura della piccola) è stato poi impiantato direttamente sulla vescica.. Dopo qualche giorno d'attesa, la lieta notizia: la bimba sta bene: dopo sei anni di divieti ha ripreso a bere e a urinare. Prossimamente verrà trasferita nel centro di trapianto renale del Regina Margherita.

Appendino ringrazia l'equipe medica
L'intervento, oltre a salvare una vita, è una grande conquista nel mondo della trapiantologia. Come detto, si tratta della prima operazione realizzata in tutto il modno. L'equipe composta dai chirurghi Romagnoli, Merlo, Sedigh e Tandoi, assistita dagli anestesisti Crucitti, Andruetto e dalla dottoressa Peruzzi, sono riusciti in quello che nessuno era mai riuscito a fare prima. A loro sono arrivati i complimenti della sindaca, Chiara Appendino: "Accade a Torino per la prima volta al mondo. Voglio ribadire il mio grazie ai medici, infermieri e personale dei nostri ospedali".