28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Dall'Arpa

Altro che divieto per i fuochi d’artificio, a Capodanno l’inquinamento è schizzato per i petardi

Dopo la mezzanotte a causa dei botti il valore delle polveri sottili presenti nell’aria è salito a oltre 300 microgrammi per metro cubo, cinque volte in più rispetto al limite di guardia. Nel resto dell’anno invece l’aria non è mai stata così respirabile

TORINO - Il divieto c’era, ma nell’atto pratico non è stato rispettato. In diverse parti della città di Torino sono stati esplosi petardi e fuochi d’artificio e ciò non ha avuto ripercussioni solamente sulla quiete degli animali, ma anche sull’aria che respiriamo. Le stazioni dell’Arpa hanno infatti registrato un picco di PM10 dopo la mezzanotte: oltre 300 microgrammi per metro cubo, ben cinque volte in più rispetto al limite di guardia. E il risultato si è palesato il giorno dopo quando è arrivata l’ufficialità dei dati e della media di 127 microgrammi per metro cubo avuti nel primo giorno del 2017. Un valore che non si sfiorava dal 24 gennaio scorso. Si è invece fortunatamente fermato a 90 microgrammi per metro cubo il 2 gennaio.

Continua imperterrito il blocco auto
I numeri sono preoccupanti e non lasciano adito a pensare che il blocco delle auto - fino alle diesel Euro 3 - possa finire nel giro di poco. Anzi, le previsioni parlano di un valore di polveri sottili molto vicino ai 100 microgrammi per metro cubo e se dovesse anche superare questo limite per tre giorni consecutivi la restrizione si allargherebbe alle vetture diesel Euro 4, oltre all’ulteriore abbassamento della temperatura dei riscaldamenti negli edifici pubblici.

L’aria di Torino non è così poi irrespirabile
In barba a quanto detto sopra c’è la media annuale di inquinamento atmosferico. Mai così bassa come nel 2016 dove la media è stata 35,2 microgrammi per metro cubo, per il terzo anno sotto la soglia dei 40. Parlando di sforamenti, le stazioni Arpa hanno registrato livelli preoccupanti per 74 giorni, contro i 196 di dieci anni fa. Un netto miglioramento che rende l’aria di Torino sempre più respirabile: fatto salvo per i mesi di dicembre e gennaio.