25 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Turismo sostenibile

Torino spinge il «turismo sostenibile»: obiettivo combattere gli sprechi e rispettare l’ambiente

Sono attualmente quattro le strutture che hanno ottenuto la certificazione «Ecolabel», veri e propri alberghi a ridotto impatto ambientale. Appendino: «Vogliamo diventare un modello»

TORINO - Hotel a impatto ambientale ridotto per un «turismo sostenibile»: è questa l’ambizione di Torino, che negli scorsi giorni ha visto salire a quattro le strutture alberghiere in possesso della certificazione europea Ecolabel (l’Open 011 di corso Venezia, il Bamboo Eco Hostel di corso Palermo, il Tomato Backpackers Hotel di via Silvio Pellico, la residenza Edisu di Lungodora Siena), un riconoscimento di eccellenza che viene consegnato a prodotti e strutture con un impatto ambientale notevolmente ridotto. L’intenzione dell’amministrazione, fanno sapere l’assessore all’Ambiente Stefania Giannuzzi e la sindaca Chiara Appendino, è palese: «Vogliamo che la città diventi un modello in Italia e in Europa di rispetto dell’ambiente e di turismo sostenibile».

Il pubblico fa da traino, ora tocca ai privati
Energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, sprechi d’acqua ridotti, riduzione dei rifiuti e pasti ecosostenibili: sono questi i requisiti indispensabili per ottenere la certificazione «Ecolabel», che proprio negli scorsi giorni è stata assegnata alla struttura Open 011 di corso Venezia, di proprietà comunale. Un grande risultato, per una strada che si spera possa venire intrapresa anche dagli albergatori privati. D’altra parte un invito in questa direzione arriva dall’Onu, che ha dichiarato il 2017 «Anno internazionale del turismo sostenibile». Torino accetta la sfida. Gli albergatori faranno lo stesso?